Scritto da © Eleonora Callegari - Sab, 06/03/2021 - 16:00
In fasci di rami bruni
Sorti liberamente dalla terra,
Il cotogno attende l'evento,
A manciate infine giungono
Sui legni, da foglie non turbati,
Petali
Dove il carminio resta dubbioso
E si fonde col rosa
- Guance che strinsi
Tra le braccia -.
È fioritura consueta
Ma insolita,
Diverso va il mondo
E la vita nei suoi accadimenti.
Tu, fiore di bisquit,
Nuovo nell'eterno,
Bocca imbellettata,
Parli col ronzio dell'ape,
Ebbra di te,
Giovane, di giovinezza
Che ci frullo' in capo
Il tempo di una stagione, breve.
Mi fascio nel tuo kimono d'oriente
E dentro la tua culla di luce,
Mi faccio bambina
Al profumo di mela.
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Inserito da woodenship il Dom, 07/03/2021 - 02:36. #
Proprio l'altro giorno che c'era tanto sole, ci ho visto un calabrone, paffutello, che andava di fiore in fiore di cotogno giapponese. Scherzosamente, mi sono detto: ma allora non è vero che i ristoranti e i bar sono tutti chiusi.
Che splendida melodia questi tuoi versi, quasi ci si sente pure il ronzio!
Grazie con un caro saluto.
........W......
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Inserito da Eleonora Callegari il Dom, 07/03/2021 - 10:03. #
Grazie W, è la stagione dei risvegli, ristoranti aperti da madre natura.
Ho dovuto quasi lottare sul mio davanzale proprio con un
Bombo, infastidito dal mio bagnafiori sui ciclamini. Un caro
Saluto. (Ho corretto il titolo ;-))
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