Le fiabe di nonna: il castagno | Prosa e racconti | Eleonora Callegari | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Le fiabe di nonna: il castagno

A Gioia piaceva andare nel bosco con la nonna. Lei le raccontava sempre qualche bella storia.
Oggi sarebbe stata la volta del castagneto, chissà cosa avrebbe inventato.
"Che bello nonna, queste foglie gialle sembrano d'oro. Senti come scrocchiano sotto i piedi.
E quest'albero grandissimo..."
"Eh, sì, il castagno è un albero maestoso. Ti ho mai raccontato la sua storia?"
Eccolo, puntuale, il suo racconto che non si sa di dove viene ma, arriva.
"Bene, devi sapere che i suoi frutti un tempo erano molli e succosi, per questo apprezzati  dagli uccelli che, in stormi, si precipitavano sulla sua chioma e li mangiavano tutti,
- Oh! Poveri i miei bambini, non li vedrò mai germogliare - si lamentava. Così in preda alla disperazione, un giorno decise di rivolgersi alle fate del bosco per trovare una soluzione.
Venne Aridella che tolse il succo ai frutti rendendoli piuttosto sodi. Ma fu inutile, giunsero uccelli dal becco affilato.
Venne Pelliccetta e li rivestì di folta peluria perchè fossero sgradevoli. Ma neppure questo servì.
Venne Legnosa e li ricoprì di morbido legno ma quando caddero furono mangiati dai cinghiali e quel poco che rimase, fu raccolto dagli gnomi.
- C'è solo una di noi che può trovare un rimedio" disse Legnosa.
- Non penserai a Spinosa, vero? Lo sai quanto è scontrosa e brontolona. Io sono ancora tutta ammaccata dopo l'ultima visita, quelle sue sedie tutte spigolose..." Disse Pelliccetta.
- Spinosa ha un brutto carattere ma un cuore d'oro. Ci andrò io. - "
 
Gioia guardava divertita le facce che faceva la nonna mentre raccontava e cambiava voce a seconda dei personaggi.
 
"Legnosa si recò nel roveto dove la fata aveva la sua strana casa fatta a punta. Nel suo giardino correvano i ricci e le sue rose avevano certe spine... Suonò il campanello che ovviamente era un grosso spillo.
- Chi è? Chi viene a disturbare mentre sto mangiando i miei fichi d'India? - rispose stizzita Spinosa.
- Oh, sei tu, che vuoi? Ti serve qualcosa ci scommetto, ci vuole una buona ragione per venire a trovarmi.-
Era assai strana la sua pelle, diventava rossa e piena di spine, quando si arrabbiava. Legnosa non si spaventò, la conosceva bene, sapeva che non era pericolosa e le raccontò il problema del castagno. 
Spinosa scosse i capelli viola che sembravano esplosi come un fuoco d'artificio, dalla sua testa. Erano dritti e appuntiti come matite.
- Eh, qui bisogna fare qualche cosa. Ho già una mezza idea - e il suo capo si illuminò come un lampione - questa notte quell'albero avrà una bella sorpresa. -
E, sotto una luna stupita, Spinosa raggiunse il castagno , si mise a girargli attorno, sempre più veloce e dal suo corpo partì un vortice di spine che si posarono sui frutti coprendoli.
Da quel giorno, le castagne, protette dal loro riccio, caddero e germogliarono per la gioia del grande padre".
"Allora non possiamo raccoglierle se sono le sue figlie!"
"Sì, lui è generoso, ce ne regalerà volentieri. Ne prenderemo solo pochine".
Gioia felice riempie il suo cesto e prima di avviarsi verso casa, corre ad abbracciare il castagno sussurrando "Grazie" e le sembra che lui sorrida.
Ha nella mente tutte le immagini della fiaba di nonna. Sì perchè ascoltare i suoi racconti è un po' come andare al cinema ed ora su quello schermo è scritta la parola fine.

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