Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 17/03/2018 - 08:15
Ah, il giorno che se ne va, trascinandosi
questa pioggerellina quasi calda.
Gli angeli mi hanno detto
che è da passare sotto silenzio
ogni sentore di catastrofe.
E io ci sto. Amo il marzo
così, incerto, claudicante.
Amo il marzo proteso all'estate
e, con la coda dell'occhio,
ancora all'inverno.
Son teso anch'io fra nascita e morte.
Le uniche mie gesta
anagrafiche certe.
In mezzo, dolore e noia infiniti
con sguazzi, piovaschi di piacere.
Non so cosa sia la vita eroica,
né quella dell'umile impiegato.
So cosa sia la follia
e come sia difficile contenerla
dentro un piano organico.
Il mio status mi obbliga a ridere,
anche con il cuore gonfio di strazio.
Amo il marzo incerto,
proteso all'imbrunire.
questa pioggerellina quasi calda.
Gli angeli mi hanno detto
che è da passare sotto silenzio
ogni sentore di catastrofe.
E io ci sto. Amo il marzo
così, incerto, claudicante.
Amo il marzo proteso all'estate
e, con la coda dell'occhio,
ancora all'inverno.
Son teso anch'io fra nascita e morte.
Le uniche mie gesta
anagrafiche certe.
In mezzo, dolore e noia infiniti
con sguazzi, piovaschi di piacere.
Non so cosa sia la vita eroica,
né quella dell'umile impiegato.
So cosa sia la follia
e come sia difficile contenerla
dentro un piano organico.
Il mio status mi obbliga a ridere,
anche con il cuore gonfio di strazio.
Amo il marzo incerto,
proteso all'imbrunire.
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