Scritto da © Ezio Falcomer - Lun, 02/09/2019 - 09:46
E l'ultimo fiore è assenza.
Ti porgo la mia mano.
Ti dono un regno di diafana insufficienza.
È lo sparire l'essenza delle cose.
Lo scrostarsi dei paesaggi
in polvere e calcinaccio.
Ti dono la mia incapacità d'amore.
L'aria tersa rende più facile l'indifferenza.
Si srotola un batuffolo di polvere
dalle vecchie enciclopedie.
E il mio parlarti si fa delirio mantecato.
Il cuore non sa a che appoggiarsi.
Gorgoglia un caffè in cucina.
Meraviglia di un persistere quotidiano.
Comprerò carne di maiale.
Gli spiriti e i fantasmi,
spauriti,
mangeranno qui, dalla mia mano.
Ti porgo la mia mano.
Ti dono un regno di diafana insufficienza.
È lo sparire l'essenza delle cose.
Lo scrostarsi dei paesaggi
in polvere e calcinaccio.
Ti dono la mia incapacità d'amore.
L'aria tersa rende più facile l'indifferenza.
Si srotola un batuffolo di polvere
dalle vecchie enciclopedie.
E il mio parlarti si fa delirio mantecato.
Il cuore non sa a che appoggiarsi.
Gorgoglia un caffè in cucina.
Meraviglia di un persistere quotidiano.
Comprerò carne di maiale.
Gli spiriti e i fantasmi,
spauriti,
mangeranno qui, dalla mia mano.
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