Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 07/04/2018 - 23:03
Nel mondo allucinato e sciccoso
di una poesia,
ci sono languide carezze e pugni
nello stomaco al lettore,
polvere di stelle e fragranti sapori
e tinte amare ed effluvi infernali.
La poesia è un labirinto a specchi.
Vi compaiono tutte le poesie
del passato e del presente
di cui è fatta e con cui dialoga.
Io ho provato, un giorno,
ad apprenderli tutti, quei legami,
e sono impazzito.
Vivo ora su questa torre bianca,
con pochi contatti fra gli umani,
con parecchie amicizie
con angeli, demoni, fantasmi, spiriti.
Tutto mi abita, in questa psicosi
e io nulla controllo o guido.
Mi sfuggono dalle mani
frammenti testuali, mosaici,
tessuti di testi sconosciuti
o mai sentiti.
Come mi sfugge dalle mani la vita,
a sua volta fatta di eventi, accidenti,
fatti che, anch'essi,
mi sfuggono dalle mani.
E mi sfugge dalle mani il respiro.
Sono un poeta della corrente
dei morituri,
o morenti di istante in istante.
di una poesia,
ci sono languide carezze e pugni
nello stomaco al lettore,
polvere di stelle e fragranti sapori
e tinte amare ed effluvi infernali.
La poesia è un labirinto a specchi.
Vi compaiono tutte le poesie
del passato e del presente
di cui è fatta e con cui dialoga.
Io ho provato, un giorno,
ad apprenderli tutti, quei legami,
e sono impazzito.
Vivo ora su questa torre bianca,
con pochi contatti fra gli umani,
con parecchie amicizie
con angeli, demoni, fantasmi, spiriti.
Tutto mi abita, in questa psicosi
e io nulla controllo o guido.
Mi sfuggono dalle mani
frammenti testuali, mosaici,
tessuti di testi sconosciuti
o mai sentiti.
Come mi sfugge dalle mani la vita,
a sua volta fatta di eventi, accidenti,
fatti che, anch'essi,
mi sfuggono dalle mani.
E mi sfugge dalle mani il respiro.
Sono un poeta della corrente
dei morituri,
o morenti di istante in istante.
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