Scritto da © Ezio Falcomer - Ven, 26/10/2018 - 19:57
Ti amo anche se non esisti.
Lo faccio con incoscienza,
con irrazionale e ludica follia.
Ti amo perché sono malato
e viziato. Mi piacciono
i giochi impossibili,
quello che si sottrae alla mia vista,
si perde nell'oscurità.
Ti amo perché sei un nulla,
circondato dal nulla della nostra realtà.
Perché sei come in agguato,
ma dolcemente sfiori
la casa della mia sordità,
con fruscio di nebbia e dolce malinconia.
Sei debole nella tua follia,
esisti solo nel tuo darti,
umile e impotente come uno straccio bagnato.
Vivi nei luoghi del rifiuto,
presso i rantoli e le agonie,
sei il principe delle inermi fanfare
della malata disperazione.
Tu tocchi, sei un soffio, non ti sveli,
sei come una caldarrosta,
accogliente calice di vino.
Lo faccio con incoscienza,
con irrazionale e ludica follia.
Ti amo perché sono malato
e viziato. Mi piacciono
i giochi impossibili,
quello che si sottrae alla mia vista,
si perde nell'oscurità.
Ti amo perché sei un nulla,
circondato dal nulla della nostra realtà.
Perché sei come in agguato,
ma dolcemente sfiori
la casa della mia sordità,
con fruscio di nebbia e dolce malinconia.
Sei debole nella tua follia,
esisti solo nel tuo darti,
umile e impotente come uno straccio bagnato.
Vivi nei luoghi del rifiuto,
presso i rantoli e le agonie,
sei il principe delle inermi fanfare
della malata disperazione.
Tu tocchi, sei un soffio, non ti sveli,
sei come una caldarrosta,
accogliente calice di vino.
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