Scritto da © Ezio Falcomer - Dom, 24/03/2019 - 21:21
Come unico fiore di questa primavera
coglierò il sereno,
la luce che infiamma la follia,
che la rende decifrabile.
Coglierò la domanda di senso
nell'assurdo del mio quotidiano.
Ricorderò tutti i momenti delle mie disfatte,
le liriche del disadattamento,
la mia stupidità nel mondo dei furbi.
Mi resta in mano un sapere oscuro,
come nebbia che protegge, che consola.
Coglierò la felice intuizione, un giorno,
che abbraccerà ogni istante, là,
sul letto di morte.
coglierò il sereno,
la luce che infiamma la follia,
che la rende decifrabile.
Coglierò la domanda di senso
nell'assurdo del mio quotidiano.
Ricorderò tutti i momenti delle mie disfatte,
le liriche del disadattamento,
la mia stupidità nel mondo dei furbi.
Mi resta in mano un sapere oscuro,
come nebbia che protegge, che consola.
Coglierò la felice intuizione, un giorno,
che abbraccerà ogni istante, là,
sul letto di morte.
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