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Paurevole, pauroso e paurosità

È un vero peccato ─ a giudizio di chi scrive ─ che la quasi  totalità dei vocabolari dell'uso abbia/abbiano relegato nella soffitta della lingua l'aggettivo denominale paurevole  (che incute paura, che suscita paura) lemmatizzando solamente pauroso. L'aggettivo in oggetto, dal "sapore" aulico, si trova immortalato in quattro edizioni del Vocabolario degli accademici della Crusca. Perché, dunque, "snobbarlo"? Oltre tutto ─ secondo l'estensore di queste modeste noterelle ─ tra i due aggettivi (paurevole e pauroso) c'è una sfumatura semantica che i vocabolari dovrebbero segnalare rimettendo a lemma l'aggettivo aulico. Vediamo.
 Paurevole vale "che mette o può mettere paura", come si evince dal suffisso "-evole". Detto suffisso ─ apprendiamo dal De Mauro ─  «indica capacità, abitudine a compiere un'azione: arrendevole, girevole, incantevole, piacevole, scorrevole, supplichevole; 2 in aggettivi derivati da verbi transitivi, indica che qcn., qcs., può essere, o è abitualmente, oggetto del verbo di base: ammirevole, biasimevole, lodevole, pieghevole; 3 in aggettivi derivati da sostantivi o aggettivi, indica che qcn., qcs. è, ha, fa o dà ciò che è espresso dalla base: amichevole, amorevole, colpevole, servizievole». Uno spettacolo può essere, quindi, paurevole, perché può incutere paura.
 Pauroso, invece, sta per "che contiene paura", "che ha paura" e ce lo dice il suffisso "-oso". De Mauro: «(-oso) è presente in aggettivi di origine latina e forma produttivamente aggettivi denominali o deaggettivali che esprimono la presenza, la rilevanza, la qualità, l'effetto di ciò che è indicato dal sostantivo di base: amoroso , annoso , arioso , bisognoso , boscoso , capriccioso , coraggioso , fantasioso , favoloso , fibroso , invidioso , maestoso , meraviglioso , peloso , ventoso ; affettuoso , fruttuoso | è presente in un ristretto numero di aggettivi deverbali: appiccicoso , rincrescioso».
 Ricapitolando: paurevole, "che mette (può mettere) paura"; pauroso, "che ha paura", "che 'contiene' paura".
Ma non è finita, i vocabolari dell'uso ignorano anche il sostantivo deaggettivale paurosità, tratto da "pauroso" con l'aggiunta del suffisso "-ità" e vale "timorosità", "mancanza di coraggio". Si trova in alcune pubblicazioni.
Fausto Raso
 

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