Un limite inappellabile, una frontiera
strutturata a sangue, dal sangue corrente
difesa. Tutto il mio essere e non solo
coincide adeguatamente al suo territorio.
E si lascia circondare da paesi non così netti:
è uno stato credibile, speso per tante notti,
da altrettanti giorni appare grato ad una
stella. E’ un corpo ricevuto in un’altra epoca.
Quando te ne accorgi, l’epoca marca i confini,
come le pause tra due periodi. Ha un suo
orologio che si riduce a pezzi nella cassa,
data la conosciuta deficienza dei meccanismi
a darsi l’olio per tempo. Così il corpo, questo
corpo necessario - è sano e lo ammali, è malato
e lo sani -, affusto celeberrimo dell’anima,
portato a bordo dello spazio vitale, curva
insolente. E se lo desidero ancora, sa cosa fare,
ma è lento al pensiero che sia ora di passare
la mano.
- Blog di ferdigiordano
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