Hay que tomar la muerte | [catpath] | ferdigiordano | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Hay que tomar la muerte

 
 
                              come fosse aspirina
La volontà di piaghe non è nelle cose
così tutto è disteso solo per poco
tuttavia accade la guerra in tutti i sensi
1
La guerra non è mai breve come si crede
Espande il tempo in una eternità locale
Tanto piena di battaglie personali che gli spari
si confondono sul bersaglio
2
Stranamente parliamo di vita
guardando lo stesso rudere
ma qualcosa sempre muore
o non è più solido nella storia
che sia io o tu o
3
la torre normanna sullo scoglio 
Sulla torre arriva il muggito del mare Il toro dell’acqua
nuota sotto la roccia Dentro la roccia Ricava
dalla roccia una sabbia combattuta È la pala del tempo
che ammassa gli approdi nei presentimenti  
4
Bisogna dimenticarsene Bisogna staccarsi dalle ombre
quando le avvistiamo ancora
5
L’avvistamento è un atto confuso: non spiega le cose
da distante Occorre la prossimità del sangue Ma anche
il sangue ci confonde Prendi una vela: la forma racconta
il vento Per qualche precedente
si alza la voce: la sentinella allerta i sensi
                            6
                            Se non ha piaghe
                            Se è nella torre
7
Non vediamo gli spettri di vedetta non vediamo
la malattia che combattiamo Le piaghe non hanno scampo
ma superano il numero dei morti perché fanno adepti
in tutto il corpo
La morte è unica e prende per intero una cosa alla volta
                             8
                             Le cose tra loro sono già
                             in agguato Sono fiere
                             Sono anche orgogliose
ma si avventano nella dimenticanza
per sopravvivere allo scontro con gli occhi C’è una guerra
in ogni anfratto del panorama Non affacciarti Non mostrare
il bersaglio scoperto
9
Non starmi davanti
Stammi dietro o riparati Ma resta invisibile Fa’ che nessuno
ti prenda di mira Spostati dal fuoco del giorno
    10
    Questa visione
è un pensiero è una piroga è tutta la mente al momento
                             11
                 Ora dovrò distendermi Fuggire
dalla chiaroveggenza del sintomo taurino
Odio la picca Odio la muleta Odio l'arena alle 5 di sera
e la hola col sale del martirio
                             Ora la torre e lo scoglio
si cimentano nel profilo della costa Come il neon del bar
Il Saraceno confonde gli ospiti Normanni
                              Se sono ancora nel centro storico
                              se la scimitarra luminosa indica una via
12
Non è in discussione l’orizzonte ma dal mio punto di vista
c’è almeno una torre e lo scoglio la fa galleggiare
Sarà visitata dai cefali
Prenderà la marea ma non sa navigare  
13
Nel cuore delle cose marine si parcheggia a spina di pesce
parcheggiano esseri invisibili esseri futuri e remoti
fanno aggregazioni 
collaborano all’idea dell’oceano
si fanno dare un nome dal branco
è sempre il pesce pilota che ci abbandona
maschio o femmina non importa
maschio e femmina comunque evidenti
per la posa
                14
                la posa è nel sesso
                il sangue turgido
punto nel vivo dal rosa dei corpi
Il sangue più prossimo non è una trincea
ma una infermiera in amore può minare il torace. 
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 6019 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Ardoval
  • LaScapigliata