Scritto da © ferdinandocelinio - Dom, 11/03/2018 - 00:07
pensiero della sera:
la follia è un gatto abbastanza grasso da morire giovane.
i gatti sono sinuosi.
la follia no.
rallenta.
ho questo cazzo scarico di due seghe senza coito,
la bocca addormentata dalla liquidità della fontenoce.
sono un reietto.
oggi a casa, in questo giorno di permesso,
trascrivo le mie memorie dal sottosuolo.
vorrei sapere quanto la logica possa perforare le dimensioni per
fare una conoscopia alla vita.
il linguaggio di Preisner è conturbante e folle,
questo lo so, invece,
perché da fuoco alle mie orbite sprofondate
e mi porta al ribaltone del muro.
oltre non v’è pianto, ma assenza e limbo,
cose terse, aria temperata, conoscenza, sensazione.
vi è in poche parole il contatto decisivo con il prima ed il dopo del suono
che da ritmo e sangue al pulsare della vita.
suono alto e diretto. suono poetico. arte.
vi sono le mie orecchie e null’altro,
questi occhi di carne, questa tromba santa d’Eustachio come un tempio di benessere,
e le note stratosferiche di to know –conoscere- che dicono tutto sul mondo
e i mari e i piedi e gli Universi, e null’altro, se non tutto il resto.
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