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Brutta poesia su poesia e bellezza

Setii parlare della bellezza quando cominciai a capire.
Tutti ripetevano ossessivamente questa strana parola.
Crebbi con l'idea che la bellezza fosse una buona cosa.
La bellezza mi perseguitava e io mi facevo coccolare da lei.
Sono stato un bambino bello.
Sono stato un ragazzo bello.
Adesso non sono più tanto bello.
Ma che cos'è la bellezza?
Bette Davis era bella perché esteticamente armoniosa?
Una margherita a primavera è bella?
Mia madre è bella perché è bella
o è bella perché è mia madre?
La poesia mi piace, più che bella è spirituale.
La mia poesia nasce dalla sofferenza,
è un fiume sempre in moto
che dall'anima viene sintetizzato con la penna.
Il mio fiume straripa, rompe gli argini, distrugge
io sono un fiume di poesia,
e quant'è bello portarsi dietro detriti e scorie,
essere potenti come una corrente forsennata
che scivola verso l'estuario,
fatta di parole e di ritmo,
di perfetto equilibrio tra il dire e lo scrivere,
Ciò è potente, è sublime.
Voglio essere il Withman dei diseredati,
voglio cantare il disagio disegnando
architetture modeste, ma ricche di vita vissuta,
Voglio vincere io, si! Sono il più forte io! Sono il più forte io!
 
 

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