Scritto da © ferdinandocelinio - Mar, 05/03/2019 - 00:13
Siede questa notte
su centimetri di nulla.
I segmenti pedissequi
del via vai della gente, in città
mi mostrano come vivere
sia in qualche modo indispensabile.
Chiedete al neon
cosa fermenta dentro essi.
Chiedetegli della raccapricciante solitudine
che provano nel sorseggiare i loro drink.
Più che i luoghi che viviamo,
le parole che diciamo,
la gente che ci chiede come va,
è quel buco a fare di noi
Delle creature vulnerabili.
*
Agito il mio scotch,
in questo pigro preambolo di primavera,
agito le cose che in me sono
in qualche modo superflue.
Non avrei voluto vincere nella vita,
e infatti non l’ho fatto.
Non volevo risparmiare a me stesso
Neanche un millimetro d’angoscia.
Raccapricciante il mio Marzo
trascorre tra divano e medicine,
sigarette e poesie.
Il vuoto è spettrale per tutti.
Ma io ho in me la carovana delle parole,
il guizzo divino del ritmo.
E questo, mi rende tutto più sopportabile.
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