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io sorgo

sole.jpg
nel mistero della mutazione,
nel disegno di luce che
dalla scogliera va gonfiandosi
sopra l'altopiano, io sorgo.
e questa penna è una semplice ragione
che scruta del sottobosco
le sterpaglie e l'oro,
che riempie spazi vuoti
di perduta consapevolezza...
io sorgo perché sono l'amore,
e ho potenti propulsori
attaccati alle caviglie,
m'innalzo come la montagna immobile
e mistica.
il silenzio non teme.
il silenzio illustra alla mia penna
il contorno da tracciare.
non c'è pace dentro questo secchio.
ma le mie finestre hanno occhi lascivi
che scrutano dentro le mutandine della notte,
che contemplano il pelo ramato
della sua fica oscura.
io penetro la notte col mio cazzo
che è piuttosto un pennarello,
e sporco di bianco le sue cattive labbra,
e sorgo quando la città è deserta
e mancano ancora 47 minuti alle 3.
la notte mi minaccia:
tu devi essere un poeta,
i poeti sono solo cellule malate.
la poesia finirà, finiranno
i tuoi pruriti che spacci per versi.
ma quando sorgo tutto diventa di luce,
i propulsori spingono da sotto
il loro indecente gas,
le bolle della birra gorgogliano,
irragionevoli, divine...
la notte siede là,
in un angolo nascosto,
cattiva dentro,
ma inoffensiva, morta 
come la morta luna del mio dolore.

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