Scritto da © ferdinandocelinio - Gio, 05/04/2018 - 14:22
È solo quando sono presente che
penso alla morte come una cosa rozza.
Visitando un cimitero, ad esempio,
tutta quella sacralità la trovo inattuale.
Una persona più intelligente di me
ha detto che morire è come andare in bagno.
È vero.
C'è tanta fisiologia nell'insensatezza delle cose.
Il problema vero non è l'idea della fine,
ma la perdita, la mancanza,
il curioso fatto che un giorno per sempre
saremo nient'altro che un mai più.
Pensare alle ossa di tutti gli uomini
che sono venuti prima,
alla terra calda e alle radici degli alberi
che nel tempo sono diventati la loro casa per sempre,
mi fa stare male.
Eppure so che in quell'angolo di niente
avremo il potere di diventare una testimonianza,
come una rosa in uno spazio assolato
o la luna, pallida, che circumnaviga la terra
aprendo squarci nelle menti degli uomini.
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