Scritto da © ferdinandocelinio - Mer, 15/05/2019 - 15:17
Si sa. L’ansia come una falena
punta alla lampadina,
impunemente, senza alcuna logica salvifica.
La luce che c’è, è madre della stessa pura
forza che attrae i sassi all’onda della risacca,
il falco becero, che nella ressa, uccide il fegato a Prometeo.
È questo il caos, germe immobile della scienza di essere disuniti,
respirando a fondo, le fronde di un sentiero
che più non s’illumina.
*
Abbiamo optato la via dell’astrazione,
forse per una necessità masochistica.
Più giù, nel sud del sud del cuore,
cose come l’ansia ci imparano il senso della diffidenza.
A cosa? Forse alla speranza, che come
una calamità è amara per chi non trova pace.
Eppure c’è tanta ambizione nel viso dei morti.
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