Scritto da © ferdinandocelinio - Mer, 08/02/2017 - 06:57
sentire questo mozzarsi
del dolore capitolando nel buco
dove non vi è catarsi
e la tragedia non è
più tragedia caduco
ripetere sempre
la stessa posa
sempre ripetendo
nel buco la storia lenta mafiosa
del mondo che scompare
nell’agguato conato
questo mio smarrirmi
lento morendo vivendo
lo sbadiglio la demuscazione
i miei semi germinando
poi non germinando più
sotto l’abisso è un’apatia
infinita la tocco con le dita
quando il mare del mio cervello
è una piscinetta senz’onde
le sponde mi conducono alla morte
dove il nulla che questo sogno ha generato
è un collirio sui miei occhi la sete che non se ne va
del dolore capitolando nel buco
dove non vi è catarsi
e la tragedia non è
più tragedia caduco
ripetere sempre
la stessa posa
sempre ripetendo
nel buco la storia lenta mafiosa
del mondo che scompare
nell’agguato conato
questo mio smarrirmi
lento morendo vivendo
lo sbadiglio la demuscazione
i miei semi germinando
poi non germinando più
sotto l’abisso è un’apatia
infinita la tocco con le dita
quando il mare del mio cervello
è una piscinetta senz’onde
le sponde mi conducono alla morte
dove il nulla che questo sogno ha generato
è un collirio sui miei occhi la sete che non se ne va
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