Scritto da © ferdinandocelinio - Gio, 01/08/2019 - 19:12
non posso superare
lo stretto di Messina
senza l'imbarazzo di ieri
mutevoli sono le corna del cervo
e mutevole la corteccia di un pino
la goccia che si disfa della sua consistenza liquida
per farsi condensa è mutevole
come la mia stanza
da quando ho cominciato
a disegnare i baffi
a tutte le mie foto appese
*
non posso raccontare
le favole che i padri
hanno trascritto nella carta velina
quando la creatività è
un battito di ciglia
che nel disfare della tela
bacia l'attimo
come una rosa
*
dicono che la luce nasca a est e che si espanda
ma io l'ho vista dentro una giara piena di vino
e ho sorseggiato il vino e ho scritto e ho visto
dicono che le estati si assomiglino per la luce
e che la luce dell'estate sia tepore
ma io ho sentito alla carezza sulla schiena di jessica
un tepore più forte, e tutta la stanza era come
un abisso d'oro di corone e nuovi regni. una vertigine
e io ho intuito e ho scritto e ho visto.
dicono che a nord ci siano albe più belle e silenzi più belli e luci di natale più belle
ma io qui, a sud
ho sentito una mano a becco
battermi possente sulla spalla,
mi sono girato, e ho visto Dio in abito da sera
che mi strizzava l'occhio
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