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Maria Teresa Liuzzo ...E adesso parlo! Recensione di Raffaele Piazza

Maria Teresa Liuzzo - …E adesso parlo!
A.G.A.R. Editrice – Reggio Calabria – 2019 – pag. 179
         …E adesso parlo! l’opera di Maria Teresa Liuzzo che prendiamo in considerazione in questa sede, ha per protagonista Mary che nelle prime pagine incontriamo bambina.
         Il libro è spiazzante per i suoi contenuti, prima di tutti quello dell’infanzia negata di Mary stessa.
         La scrittura dalla prima all’ultima pagina è carica di suspense e carica di tensione emotiva e il lettore ha la sensazione di affondare nel testo che presenta un’esauriente prefazione di Mauro Decastelli ricca di acribia.
         Il libro può essere definito tout-court un romanzo di formazione che verte sulla travagliatissima vita di Mary, esistenza che la mette a dura prova tanto che tenterà due volte il suicidio.
         La scrittura della Liuzzo ha un tono realistico e nello stesso tempo sognante e intriso di misticismo e protagonista insieme alla nostra eroina è il male dal quale ella viene perseguitata incarnato da suo padre innanzitutto, da sua madre, da tutti i parenti, tranne la nonna, e perfino dalla figlia Priscilla.
         Non a caso Priscilla, traviata da una storia con un malavitoso, tratta malissimo la madre nel momento in cui è inferma e ha bisogno di una badante.
         La prosa della Liuzzo precisa, icastica e nello stesso tempo leggera si fa spesso poetica con accensioni e spegnimenti subitanei lirici ed efficacissimi ed è sottesa ad una grandissima cultura non solo per le frequenti citazioni.
         Per il padre Mary era biblicamente la figlia della colpa e fin da piccola viene dal genitore malmenata con feroce violenza e poi quando cresce diviene preda anche dei suoi perversi istinti sessuali ai quali si ribella energicamente per poi essere ulteriormente percossa.
         Per difendersi dal suo contorno di persone malefiche neanche il matrimonio che poteva sembrare salvifico per la donna riesce a regalarle gioia; invece avvilimento e ulteriore dolore le vengono elargiti da suo marito che è l’amante di Fiamma la sorella di Mary che glielo aveva fatto conoscere.
         Due potenti armi ha Mary per difendersi dal suo baratro, la Fede in Dio e la scrittura e nonostante tutto diviene una scrittrice affermata, poesia che salva e Mary in questo può essere paragonata ad una donna scampata ai campi di sterminio nazisti che ha testimoniato che durante l’atroce prigionia scriveva.
         Non mancano le figure nel plot che sono alleate di Mary, uomini e donne che l’aiutano ad uscire dal suo disagio come il secondo marito che però muore tragicamente in un incidente.
         Anche il tema del misticismo come si accennava è fondamentale nel libro insieme a quello del sogno che può essere anche ad occhi aperti.
         Ed ecco entrare qui in scena la presenza-assenza della figura di Raf che risulta essere l’unico vero amore per Mary.
         Vaghe e affascinanti sono le parti del romanzo che narrano i dialoghi tra Mary e Raf che sembra essere un angelo anche se l’amore tra i due ha anche una forte carica di vaghissima sensualità ed erotismo.
         Altra figura è quella del labrador, il cane affezionatissimo di Mary ormai matura e la morte dell’animale provoca in essa un fortissimo dolore.
         Libro alto e originale, carico di pathos, eros e thanatos e altissimo è il risultato raggiunto da Maria Teresa nel creare un personaggio fragile e al tempo stesso fortissimo nel quale tutti noi potremmo identificarci.
         Raffaele Piazza
                   
        

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