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Il peso di Atlante

Nell'antichità, si pensava che Atlante sostenesse il mondo. Un enorme Titano che teneva sulle spalle l'intero peso della volta celeste.
E' così che mi sento, come Atlante. Solo a sostenere i guai della terra. A sostenere le sue debolezze, le sue contraddizioni, le sue sofferenze. E' un peso grande, indicibile, che si rinnova ogni volta che penso a un bambino denutrito, a una donna che viene uccisa, a un innocente che soccombe.
Ad Atlante l'eccessivo compito di sostenere il mondo gli fu dato come punizione da Zeus, una punizione perpetua con cui fare i conti per tutta la sua esistenza. A me è stato consegnata senza alcuna colpa, senza un senso, e m'appare per questo ancora più grande di quella consegnata al mitologico colosso. Non ho tutta quella forza, non ho tutta quell'eternità. Certo nel passato l'uomo ha cercato di contrastare l'enorme potere del male, creandosi la sua mitologia e dotandola di enorme potenza. Fece i suoi dei un poco inferiori a Dio e gli dotò di enormi poteri. Thor, Maciste, Eracle...
Anche in tempi recenti abbiamo creato semidei, forse più simili a noi che a Dio, ma altrettanto potenti.
Abbiamo riempito la nostra mente di uomini con super poteri. Capitan America, Superman, Ironman, e molti altri. Tutto per immaginarci un futuro in cui qualcuno potesse fronteggiare il male e in qualche misura potesse vincerlo. Tutto pur di poterci immaginare in una dimensione più giusta, in un mondo che potesse divincolarsi dalle sue crudeltà. Eppure anche questi Supereroi non hanno potuto nulla, anche loro, avventura dopo avventura, hanno dovuto cedere a un male perpetuo finendo anch'essi per morire sotto il peso del mondo
Atlante alla fine fu trasformato in una catena montuosa, pietrificato e immobile di fronte ad un destino ineluttabile. Sono nulla, niente, nessuno. Sono solo. Sono molti. Sono maggioranza senza alcuna forza. Sfioro ognuno e tutti mi sfiorano. Ascolto desolato le grida, e grido desolatamente. Ho mille paure, grandi come catastrofi e piccole come atomi. Ho strade polverose e sentieri di speranza. Ho una piccola casa e sconfinati orizzonti.
Potrei farmi pietrificare, farmi trasformare in montagna per acquietare così la mia coscienza.
O potrei abbandonare il mondo, facendolo andare alla deriva nell'universo e far finta che sia solo uno di quei pianeti dove impera il nulla. Ma ho paura che lasciandolo cada giù, senza neppure fluttuare in alcuna orbita, cadendo senza fine. Un capofitto mortale, irreversibile. 
Mi sento indispensabile e senza alcun potere, ed ora capisco che la mitologia dell'uomo non è altro che l'ammissione della sue debolezze, l'ammissione dei propri errori.
Che penserebbero di noi gli angeli ? Straordinarie creature che assistono come spettatori alla storia degli uomini. Che succederebbe se qualcuno di loro scendesse per le strade di una nostra città ? Se passeggiasse mani in tasca tra le vie del nostro presente ? Come gli spiegheremmo la nostra pretesa di essere a immagine di Dio ? In quale data faremmo risalire la perdita dei suoi tratti ? Quando abbiamo smarrito le nostre potenzialità ?
Forse quell'angelo si distaccherebbe da ciò che vede, pensando che nulla di questa umanità gli riguardasse, o che forse nulla è reale. Si forse è il nulla la dimensione che ci riguarda, il nulla in cui ci chiudiamo e che ci appare sempre meglio di una realtà troppo pesante.
Atlante chiese ad Ercole di sostenere il mondo al posto suo, e una volta che glielo passò cerco di non riprenderselo più. Ma anche Ercole si stanco e benché Atlante non volesse più riprenderselo con uno stratagemma Ercole trovò il modo di ridarglielo. Abbiamo bisogno di alleati o la stanchezza prenderà il sopravvento. Non possiamo fare da soli, più che mai ci serve aiuto.
Viviamo in una magistrale contraddizione. La verità è che i mari, i monti, gli oceani, le sconfinate vallate non hanno peso perché nulla li sostiene. E' una straordinaria verità Non c'è nessun titano sotto di esso, eppure questo mondo leggero come una piuma ha un esistenza pesante. Che ci rimane ? Perché dovremmo essere ottimisti, se tutto il peso della vita poggia su vertebre leggere ? L'unica realtà che mi sorprende è che in fondo in tutto l'universo sconfinato e conosciuto solo poca materia ha vita
Noi siamo quella vita. E per questo che mi dico che un senso dovremmo pur averlo. E' per questo che a volte dimentico quanto questo mondo pesi.
 
 
 
 

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