Scritto da © Giuseppina Iannello - Lun, 02/12/2019 - 13:46
T'ho veduta...
città,
frazione,
mio intermezzo,
luogo,
come una goccia
tremolante e muta,
come una foto
nella luce fioca
delle candele
e, certamente, antica.
Per le tue strade
ho camminato ancora,
forse cinque minuti
o un quarto d'ora,
e nessuno s'accorse
che ero viva
e in quell'andar
di gente che fluiva
nessuno io riconobbi.
T'ho veduta...
Tra le case ingiallite
e tra le cose
inosservate prima…
Tra giardini remoti...
Ti ho sentita...
Come effluvio
di fiori,
come sole,
come piogge gentili
ed argentine voci
nell'aria,
come brezze marine,
come aromi
di fragranze
già note.
E ti ho compresa;
Col cuore di chi parte
ti ho compresa;
di chi ritorna
per vederti solo
per pochi istanti.
E sei per me,
città fantasma, ancora,
dopo mille anni,
lacrima caduta
sul far del vespro,
tremolante, muta.
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