Scritto da © Grazia Denaro - Lun, 29/04/2019 - 14:18
Stamattina
dalla finestra ammiro l’infinito:
un fremito mi coglie
come se un’ala di gabbiano
m’accarezzasse il petto.
Porto ancora in me
i sogni della notte
che mi sorridono
con trasparente levità.
Osservo gli spazi azzurri
che sanno d’immensità
cingendo di luce intensa
le striature rosa dell’alba:
- pizzi e merletti pregiati -
ad esaltare la magnificenza del cielo
che culla aliti d’armonia
adagiatI tra le fronde
ch’elevano la loro voce
al cuore delle cose
in un linguaggio arcano
che è cantico di tenera melodia
di un sentire levigato
che ogni asperità nell’anima
ha cancellato.
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