Scritto da © Grazia Denaro - Mer, 07/11/2018 - 17:50
Ci sono giorni
in cui le crepe
divengono dilaganti
laghi d'acqua scura limacciosa
in cui ci si sente imprigionati:
giorni che ci si augura
di non più rivivere.
Sono giorni
in cui l'aria è disadorna
e si è estraniati da ogni ardore,
solo il tarlo a corrodere fino in fondo
a ricordare di essere ancora vivi
e abbandonati
sulla tavola del mondo inospitale.
Si brama una parola gentile
e rassicurante,
una carezza e un abbraccio
che sciolga quel senso di gelo
e di malinconia
che corrode il petto
appesantendo come masso
l'io disorientato.
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