Scritto da © Grazia Denaro - Mer, 06/02/2019 - 18:35
La voce è ferma
dove il canto andava:
a quei momenti
in cui gli spazi sterminati degli arenili
la loro nitida e rifulgente luce
emanavano sete di libertà
e conoscenza del mondo:
non ci si sazia mai della sua bellezza
e del suo splendore
e neppure dell’osservare
le meraviglie dell’universo
portandole appresso
tra le vie dell’anima
in modo da poter gioire
rivisitandole nei ricordi.
Il tempo scorre lentamente
ma inesorabilmente
soffermandosi tra le nostre tappe
e le nostre mete
che rispecchiano il vissuto
in cui abbiamo gioito ma anche patito
per le ore cineree e la solitudine ribelle
che ci ha confinato
in sere scure senza scampo
inviandoci a ricercare quella luce
che lenisce le sofferenze…
… accade invece che
dell’agognata luce
s’incontri un lampo maligno
che c’incenerisce… ed è tutto finito.
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