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A Martin Luther (scritto nel cinquantenario del suo discorso)

I have a dream.
Che tutti gli imbecilli della Terra si sveglino domani con tutti i 64 casi del sillogismo piantati bene nella testa.
I have a dream.
Che tutti i malintenzionati furbastri che appestano il mondo siano improvvisamente fulminati sulla via di Damasco e avvertano per la prima volta un dolore sconosciuto e quindi tanto più bruciante: il rimorso..
I have a dream.
Che tutti i missili con le ogive rivolte contro il mondo si girino e sprofondino nell’abisso.
I have a dream.
Che tutti i più disperati poeti e galantuomini che pur esistono non siano più disperati e non vagolino vie più per strade funebri, gonfi d’alcol e di pena.  
I have a dream.
Che tutti i cialtroni, i ciarlatani, i fanfaroni, invece di emettere cretinerie come sempre, o di irrorare di banalità l’intero orizzonte dello scibile, tacciano d’improvviso, come colpiti da una raucedine d’intelligenza. Che li rinsavisca e gli lasci intendere la grettezza della loro chiacchiera anteriore.
I have a dream.
Che la ignobile razza cui apparteniamo, quella umana, si svegli piena di vergogna per aver osato concepire l’idea della razza, è uguale se superiore o inferiore , in mezzo ai propri fratelli.
Amen.
 

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