Scritto da © Livia - Ven, 09/12/2016 - 22:11
hei, mister Tamburino
ascolta la tua armonica
l’impronta scavata sulle labbra
Impazzita la chitarra ti suona ancora nella testa
ti batte ritmica ossessiva (senza corda)
l’impronta scavata sulle labbra
Impazzita la chitarra ti suona ancora nella testa
ti batte ritmica ossessiva (senza corda)
polpastrelli
tac tac tac tac…
polpastrelli
misura
tempo
tac tac tac tac
tempo
tac tac tac tac…
polpastrelli
misura
tempo
tac tac tac tac
tempo
tremendamente a lungo, come un fragore
si può scendere l’inferno e risalire
e tutto stonare, nei conati di rigetto sulla seconda classe
si può scendere l’inferno e risalire
e tutto stonare, nei conati di rigetto sulla seconda classe
sei andato giù su quelle strade fino all’ultima pompa di benzina
chilometri d’asfalto e le budella in fiamme
ti sei legato al palo del telegrafo
m’hai sorriso
vieni, amore, salta su, ti amo.
chilometri d’asfalto e le budella in fiamme
ti sei legato al palo del telegrafo
m’hai sorriso
vieni, amore, salta su, ti amo.
e gridando al cielo
- dai adesso dammi la risposta vento!!!-
La risposta soffia nel vento……
La risposta soffia nel vento………
the answer blowin’in the wind……
La risposta soffia nel vento………
the answer blowin’in the wind……
ingordo
ingoiavi vicoli di fuoco
nessuna risposta
nessuna verità
serpenti giocavano alla bibbia fra i campi di cotone
sopra le mille e più mille croci mutilate
insetti, formiche, calabroni, sirene,
orchestrali incollati sulle rime di
un palcoscenico obeso di cristianità
ingoiavi vicoli di fuoco
nessuna risposta
nessuna verità
serpenti giocavano alla bibbia fra i campi di cotone
sopra le mille e più mille croci mutilate
insetti, formiche, calabroni, sirene,
orchestrali incollati sulle rime di
un palcoscenico obeso di cristianità
- assolte -
ma lasciami crepare nell’attesa
di quel soffio, mister tamburino
siamo in alto a danzare sul telegrafo
sono felice, d’esser qui, ti amo
di quel soffio, mister tamburino
siamo in alto a danzare sul telegrafo
sono felice, d’esser qui, ti amo
quand’ancora ascoltavo la tua voce venire dalla strada
l’armonica struggente, il canto tuo,
era mosto d’autunno ribollente
il mio sangue dentro il tuo
nudi e senza pelle com’eravamo
per scappare via sempre più in fretta
per non esser mai piu fottuti dal nulla
prima che il vento portasse
quella risposta
l’armonica struggente, il canto tuo,
era mosto d’autunno ribollente
il mio sangue dentro il tuo
nudi e senza pelle com’eravamo
per scappare via sempre più in fretta
per non esser mai piu fottuti dal nulla
prima che il vento portasse
quella risposta
prima che il vento non arrivasse
a portarci ancora quell’unica corda di chitarra mancante
quella che hai teso al palo intorno al nostro collo
quella dove noi
a portarci ancora quell’unica corda di chitarra mancante
quella che hai teso al palo intorno al nostro collo
quella dove noi
ora
ci siamo salvati
25/03/2009
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