Scritto da © Livia - Sab, 17/12/2016 - 22:43
....e quando spense la luce tutto ripiombò nel buio.
Ma avevo le sue poesie. Parole che avevo trovato bellissime, cose che mi avevano fatto piangere di emozione.
Avevo passato gli inverni a leggere, le primavere a scrivere ma senza uscire mai di casa. Ero come ammalata, una malata d'inchiostro e quell'inchiostro possedeva i semi di una rara bellezza. La sua.
Ne presi uno e lo interrai in giardino dinanzi alla finestra della cucina.
Ne nacque un pino, solitario e sempreverde e magnifico.
Ogni notte la luna viene a guardarlo.
Lo accarezza silenziosamente e se ne va.
Ma avevo le sue poesie. Parole che avevo trovato bellissime, cose che mi avevano fatto piangere di emozione.
Avevo passato gli inverni a leggere, le primavere a scrivere ma senza uscire mai di casa. Ero come ammalata, una malata d'inchiostro e quell'inchiostro possedeva i semi di una rara bellezza. La sua.
Ne presi uno e lo interrai in giardino dinanzi alla finestra della cucina.
Ne nacque un pino, solitario e sempreverde e magnifico.
Ogni notte la luna viene a guardarlo.
Lo accarezza silenziosamente e se ne va.
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