" Gli ammutinati del Bounty" di W.Bligh | Recensioni | maria teresa morry | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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" Gli ammutinati del Bounty" di W.Bligh

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Con la calura piace, credo, affrontare libri non dico leggeri, ma che possano svagarci,coinvolgerci in qualche cosa di avventuroso da cui lasciarci prendere.Tra questi ne ho scovato uno, di impronta  vagamente salgariana ( solo che il nostro Salgari scrisse  tutto nel chiuso della propria  residenza, non avendo mai viaggiato) ma assolutamente vero e basato su fatti storicamente accaduti: si tratta della ribellione dei marinai della fregata britannica " Bounty", avvenuta nel 1789 nell'Oceano Pacifico.La narra in prima persona  il comandante del tempo, William Bligh (1754-1817) nella forma inziale del giornale di  bordo e, verso la fine, riportando gli atti della corte marziale, nel processo che venne fatto in Inghilterra contro gli ammutinati.
Il Bounty era partito nel 1787 dal porto inglese di Spithead per raggiungere Tahiti, e a tal fine avrebbe dovuto doppiare l'insidiosissimo Capo Horn, battuto da procelle e marosi, per passare dall'Atlantico al Pacifico e raggiungere, risalendo la rotta, a Tahiti, dove avrebbe dovuto caricare vari esemplari dell'albero del pane. Queste  piante sarebbero state poi portate nelle  Indie occidentali, al fine di trapiantarle laggiù e poter nutrire gli indigeni,senza particolari costi. Si trattava di popolazioni che lavoravano per gli interessi economici  degli Inglesi,loro colonizzatori.
Accadde che arrivati a Tahiti e soffermandosi a lungo la nave, l'equipaggio ebbe a scoprire la bellezza incantevole dei luoghi, lo stato della vita naturale integro, il buon carattere dei nativi, la dolcezza delle donne polinesiane.Così è che non ne volevano più sapere di riprendere il mare verso le Indie e si ammutinarono. Il comandante Bligh e 18 uomini (  su 47 in tutto) furono costretti dalla ciurma a imbarcarsi su di una lancia e vennero abbandonati con pochi viveri al loro destino. I poveretti  navigarono allo sbando per oltre 3600 miglia marine,sopravvivendo per circa cinquanta giorni, fino ad arrivare accidentalemente in un'isola di possedimento olandese.
E da qui nasce la seconda parte del libro, ove si narra la caccia agli ammutinati del Bounty, posta in essere dalla inesorabile Marina Britannica.
Il libro è avventuroso, riporta  al  bel film  storico  Master & Commander, poichè tratta della vicenda di una nave e dei suoi  uomini con grande dovizia di particolari e non potrà non piacere a chi ama il mare e gli antichi velieri. Si pensi  che una nave del genere, stazza di duecentoquindici tonnellate, non riuscì a superare La Manica per dieci  giorni consecutivi,  causa i venti avversi ! Il testo di Bligh ci  fa entrare speditamente nei  problemi della  navigazione a vela del tempo e dei marinai che affrontavano gli oceani soltanto con carte nautiche, navigazione a vista, nessun mezzo di comunicazione. Ed egualmente avvicente è la parte inerente la  scoperta dell' isola di Tahiti e del  suo paradiso terrestre.
Insomma una lettura da non perdere. Pubblicazione di National Geographic, 2005.

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