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Come una storia d'altri tempi Rosy Sandri Unitre Rivoli

 
Mio padre, per motivi di salute, ha vissuto parecchi anni al mare, prima ad Albenga poi definitivamente a Ceriale.
Essendo un uomo attivo sia di cervello che di mani e conoscendo bene la musica, acquistò un organo elettronico e dilettava con splendiede esecuzioni amici  e vicini di casa. Tra l'altro conservo il violino che ha tanto suonato nella sua gioventù. Soleva anche recarsi spesso per sentire la musica al Caffè Roma, il famoso muretto di Alassio, dove tutti gli anni si eleggeva la miss. Lui entrava con la sua cagolina, Baby, e cheto cheto si sedeva ad un tavolino vicino all'ingresso, per non disturbare il crocchio di madame, vestite in abito da sera, che facevano cerchio intorno al pianista e che sorpresa!!! quando una signora incominciò a cantare, mio padre con grande stupore riconobbe essere la famosa Carla Boni.
Al settimo cielo dalla gioia non passò più giorno che non vi si recasse, sempre cheto cheto al solito tavolino, ma non passò molto tempo che una signora notandolo sempre solo e devo dire molto distinto ed elegante, lo invitò a far parte della loro compagnia che da sempre era formata rigorosamente da solo donne. E così ebbe il piacere di sedere al tavolino, oltre che con Carla Boni anche con la Mariuccia moglie di Macario e parecchie volte con la Vanda Osiris che si presentava naturalmente con il suo turbante ed il suo cagnolino che se ne stava nascosto per delle ore sotto la sedia tra le sue vesti che erano lunghe fino ai piedi.
Aveva talmente legato con tutte queste persone che il suo ingresso veniva salutato da una suonata particolare del pianista che aggiungeva: "ed ecco il nostro caro signor Luigi".
Tra l'altro questo pianista, di cui non ricordo il nome, era un personaggio molto famoso e alla sua morte venne scritto persino un articolo sulla Stampa di Torino. Certo fu una parentesi della vita di mio padre molto gratificante, lui che aveva sempre dovuto lottare, essendo un uomo come si suol dire d'altri tempi, con l'indifferenza e la brutalità della gente.  Andavo quando potevo anch'io con lui e quando si facevano delle grandi feste eravamo noi ad aprire le danze tra gli applausi generali, mio padre era un gran ballerino e chissà forse avremmo dovuto vivere tutti e due nell'800.
 
                                                                                  Rosy Sandri
 
 

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