Scritto da © Mariagrazia Dessi - Sab, 25/07/2015 - 17:26
Finalmente il ragazzo più figo della scuola mi chiese di fare vela, l’equivalente di fare sega per i romani, fare forca per i toscani, far filone per i pugliesi, far fuoco per i ferraresi, ecc. . Forse a Cagliari si dice così, perché quando si fa vela, si va al mare, proprio come facemmo noi quel giorno, per far seguire -dietro un casotto - il finalmente del primo bacio. Mi venne veramente bene e l’avrei fatto durare in eterno. Purtroppo fu necessario riprendere fiato, così tutti storditi riaprimmo gli occhi, ma mai l’avessero fatto i miei, perché dentro il suo naso intravidi una schifosissima caccola gigantesca. Forse si era formata a causa dello strofinamento dei nasi, non so. Di sicuro so che, evitando di guardarlo in faccia e facendo fallire ogni altro suo tentativo di baciarmi, recitai la parte di Teresa, quella della canzone di Sergio Endrigo : “…Adesso cosa penserai di me…”. Solo che lui non rispose come nella canzone: “… di te non penso proprio niente… Mi basta restare un poco accanto a te…”, ma: “Adesso mi hai rotto il caxxo, andiamocene”.
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