Scritto da © Maurice Ravel - Sab, 27/08/2011 - 12:10
- Cara Martha, credo di provare qualcosa che non sia la mia abituale apatia.
- Spiegati.
- Ho sempre rinnegato i miei reali sentimenti. Ho finto di non provare nulla che non fosse indifferenza, e con l’andar del tempo nulla più è riuscito ad attirare il mio interesse. Ma adesso, forse qualcosa è cambiato..
- Che cosa è cambiato?
- Forse mi sto sforzando io di cambiare. Di conoscere l’amore del quale voi tutti parlate. Musica. Libri. Film. Tutto parla di amore. Ed io l’ho sempre scansato.
- Perché?
- Perché, perché! È così difficile cercare di aprirmi. Raccontare ciò che sono. Come sono. Perché sono così.
- Come sei Glenn?
- Un’apatica di merda. Che ai tempi del liceo leggeva di nascosto “Romeo e Giulietta” e piangeva. Tutte le sue amiche erano fidanzate da anni, tranne lei. E perché? Mi scrutavo allo specchio. Non ero bellissima, certo, ma neanche molto brutta. E se qualcuno osava avvicinarsi a me, io scappavo. Lo trattavo male. Ero forte. Credevo di essere forte. Credevo di non poter mai cadere in quella disgrazia. L’autocontrollo è stato sempre il mio forte. Ma adesso..
- Adesso?
- Credo di essermi innamorata.
- Ed è un problema?
- È la fine del mondo, semplicemente.
- Ma perché sei sempre così drastica?
- Perché talvolta mi sento felice e subito dopo vorrei morire. Mi ritrovo a sorridere come una stupida. Quando sul mio volto è stato sempre dipinto un bel broncio. E al tempo stesso desidero conoscere l’ignoto e fuggire, come sempre ho fatto.
- Glenn?
- Sì?
- Ferma. Ascoltami. Smetti di camminare su e giù e gesticolare come una folle. Calmati. Cercherò di spiegarti nel modo più semplice ciò che ho da dirti sull’amore.
- Va bene.
- Che cosa provi nei confronti dei tuoi genitori?
- Voglio molto bene ai miei genitori.
- Ti fidi di loro?
- Sì, ma.. Ma preferisco fidarmi solo di me stessa.
- Moriresti per loro?
- Credo di sì, non lo so..
- Perché hai deciso di diventare una dottoressa?
- Perché volevo aiutare la gente.
- E questo prodigarsi verso il prossimo, a tuo parere, non è una forma di amore, come quello che provi nei confronti dei tuoi genitori?
- Martha io a loro voglio bene. È una forma di bene! L’amore è un’invenzione dell’uomo, troppo frustato e solo. Non esistono né dio né l’amore!
- E cosa provi verso colui che ha attirato la tua attenzione?
- Una miriade di sentimenti contrastanti.
- Hai paura?
- Sì.
- Intendi perseverare? Andar avanti? Scoprire qualcosa che ti sei sempre rinnegata?
- Credo di sì. Non voglio essere una codarda. Ma..
- Ma! Tu sai solo parlare, blaterare parole senza senso! Ma ti sei mai permessa di conoscere? Perché continui a ripetermi le stesse cose con parole diverse? Taci e presta attenzione. Apri bene le orecchie, perché te lo ripeterò solo una volta. L’amore è un sussurro. Un urlo. Non è ciò che credi. Quando lo si prova, ci si sente liberi. Come un airone in volo. Guardi il cielo e sorridi. E perdi i tuoi occhi tra le nuvole. E ti chiedi chi sia tu per meritare ciò. Cammini per strada. E potresti anche costringere quell’anziano sconosciuto col cappello di feltro a danzare con te. Perché adesso l’inferno si è mescolato col paradiso. Si sorridono beffardi. Si abbracciano. Si respingono. Perché lasci che in te confluisca tutto ciò che hai sempre disdegnato e guardato di sottecchi. E per cosa poi? Per paura di commettere un errore. Questo è l’amore, mia cara. Comprendo che adesso vorresti essere altrove. Sfuggire ciò che ti tormenta. Ebbene l’amore è anche questo. Strazio. Dolore. Attesa. Pianto. Ma indaga il tuo cuore. Potresti ottenere qualcosa di più grande del mediocre. Potresti scoprire te stessa.
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