Scritto da © Nievdinessuno - Mer, 15/07/2020 - 15:38
Nella mia poesia non ci sono città.
I lampioni sono alti e non raggiungono gli anni.
I lampioni sono alti e non raggiungono gli anni.
I ricordi sono vietati da queste mura di silenzio e cemento.
I palazzi sono sentinelle di un ricordo che ha passeggiato nella mente.
La verità è che non ho mai saputo leggere il ricordo,
ma penso di aver incarnato la sua forma con uno scorcio.
L'immaginazione e il passato sono la stessa cosa
per un pensiero che è stato
e che guarda una terra che adesso è deserto.
Il presente è la sapienza di un cuore che impara dal dolore.
Il presente è la sapienza di un cuore che impara dal dolore.
Il futuro è la visione di un uomo che interpreta il sogno,
come il riflesso di un oggetto davanti uno specchio d'acqua.
Nella mia essenza esistono strade che sono invisibili nei visibili occhi del Mondo.
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Inserito da live4free il Gio, 16/07/2020 - 14:37. #
Inserito da Virgo il Gio, 16/07/2020 - 13:43. #
La poesia é una dimensione senza luogo e senza tempo, é il frutto della vita interiore, del mondo meraviglioso e unico nel quale l'animo si rifugia; intimo, personale nido visibile a chi, sulla nostra stessa linea, ha occhi per guardare oltre.
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Ognuno osserva le strade, le case, gli scorci della propria città con gli occhi dei ricordi, di quello che vi ha vissuto, di ciò che quei luoghi hanno rappresentato. Perciò una città sarà sempre diversa, sarà fonte di serenità o nostalgia, legame col passato o aspettativa per il futuro, a seconda di chi la guarda... Molto interessante la tua considerazione.
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