Scritto da © Axel - Ven, 27/11/2009 - 17:17
Inchioderò le vostre lingue
gocciolanti di menzogne
e bifidi maligni inganni,
sulla punta d’una spada nera
al vostro palato stretto,
avvezzo al fango come cibo,
striscianti e viscidi cantori
nell’uso improprio della lingua
in leccornia di parti ignobili,
genuflessi in gioco sordido.
Saranno schegge d’ossa
e lamenti e sangue a schizzi
poltiglia di vermi anonimi,
il vostro epitaffio caduco,
sotto gli zoccoli di ferro
del mio destriero Bianco.
Di strali inutili a bersaglio
il mio scudo è temprato
a rintuzzar veleno al mittente,
ché se è pericoloso destare
il cane pur buono che dorme,
immaginatevi l’ira del Drago!
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