Scritto da © Franca Figliolini - Gio, 27/01/2011 - 21:04
Perché si parla di "unicità dell'Olocausto"? Non certo per sminuire la gravità del genocidio degli armeni, l'atrocità dei gulag stalinisti o polpottiani, lo sterminio per fame dei cinesi durante la Rivoluzione Culturale, il genocidio dei nativi nord e sudamericani, quello in Rwanda etc.
L'unicità non è relativa ad una miseranda contabilità dei morti o a paragoni sull'atrocità dei misfatti commessi.
Una delle spiegazioni più lucide (e sintetiche) che ho trovato della "unicità" è questa, del filosofo Emil Fackenheim (eh sì, è ebreo...), nel suo libro "To Mend the World" ("Ripulire il mondo", Indiana University Press, 1994).
* La "Soluzione finale" è stata ideata per sterminare ogni singolo ebreo, uomo, donna o bambino. I soli ebrei che sarebbero potuti sopravvivere, nel caso in cui il nazismo avesse vinto, sarebbero stati quelli che fossero riusciti a nascondersi indefinitamente.
* La nascita ebraica (anzi, la semplice discendenza ebraica) era sufficiente per vedersi comminare la pena di morte. Fackenheim nota che questa caratteristica distingueva gi ebrei da russi e polacchi, che venivano uccisi perché "ce n'erano troppi", e dagli "ariani" che non venivano distinti dagli altri a meno che non volessero distinguersi (oppositori al regime) Insieme agli zingari, gli ebrei sono stati gli unici ad essere puniti per il solo fatto di "esistere".
* Lo sterminio degli ebrei non aveva nessuna giustificazione politica o economica. Non era un mezzo per raggiungere un fine (conquistare terre, impadronirsi di ricchezze, eliminare oppositori), ma un fine in sé. L'eliminazione degli ebrei non era considerata come una parte dello sforzo bellico, ma pari ad esso; infatti, risorse che avrebbero potuto essere usate per la guerra furono invece utilizzate per il programma di sterminio.
* Le persone che hanno portato avanti la "Soluzione Finale" erano cittadini comuni. Fackenheim li definisce "lavoratori comuni con un lavoro fuori dal comune". Non erano "pazzi" o "sadici": era gente che, dopo la giornata di lavoro nel campo di concentramento, tornava a casa, giocava coi figli, e magari ascoltava Beethoven leggendo Schiller o Goethe.
Altri esempi di omicidi di massa esistono, come abbiamo detto, ma non ce n'è nessuno che contenga tutte le caratteristiche su elencate. In questo senso, l'olocausto è unico.
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