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Il cercatore d'oro

Indietro ritorno nel mio tempo
allo strano moto che ha scandito
l’eco inaspettato del momento
 
travolgente come inondazione
sconvolgente d’impeto il passato
nell'alba nuova che mi ha trasformato
 
in folle equilibrista senza tempo
dimentico dei piedi e delle mani 
sprovveduto e senza più domani!
 
In emergenza viva in ogni piega 
eppure non mi sento più da solo
nonostante il giorno con la notte
 
siano fusi nelle mie ragioni
e scorrano conflitti con predoni
depredanti quello che è davanti:
 
sorretto dall'eccezionale evento 
vivo senza limiti e confini
 
sull'orlo dell’anfratto più profondo
vibrante come non pensavo mai.
 
Predisposto a ciò che non vedevo 
filo come un treno nella notte
 
scuoto l’impalpabile universo
 
sfido con estremo sentimento 
sole addirittura a mezzeria:
 
rosso come lume nella stanza 
dal buio sovrastato del suo tempo!
 
L’affresco lentamente prende forma
in consapevolezza che non era
 
umano sconosciuto in ogni piega
 
ferrato si ritrova per la guerra
celeste combattendo per l’impero
 
dell’odi straordinarie senza tempo
che nell'incanto tingono d’amore
 
un pittoresco cielo nel mio cuore.
 
Sangue dei miei giorni ormai lontani
vivo la frontiera del presente
sfido sia la vile o buona sorte
 
finché non discerno vera fonte
travolgente d’ogni secolare
tempo che m’impone la battaglia
 
che però combatto per la vita
come non immaginavo mai!
 
Lontano con il corpo e con la mente
certamente non avrei pattuito
 
simile futuro inesistente
alle mie ragioni inesplorate
 
confuse come in cercatore d’oro
dimentico di lui e dei suoi giorni
 
che infinitamente va cercando
ciò che mai però lo cambierà:
 
mentre ti confermo che la guerra
mi ha costretto in clandestinità!
 
Nella dimensione del momento 
nessun fischio può più risultare
assordante come nel passato
 
e certo di marciare da guerriero 
il terremoto si calma d’incanto 
ogni deserto trasforma in foresta
 
diventa la scogliera litorale
vento lieve doma la burrasca
e nell'abbraccio caldo di mio Padre
 
orme più non sono nella terra!
 
Figlio partorito per la guerra 
in un sogno che non prevedevo
ambigua sorte vira e non sapevo
 
potesse capitarmi in questa vita
che non presupponevo così bella
lontano dagli eventi del passato
 
incatenato ai diafani miraggi
figli della luce e dei suoi raggi.
 
Per il manifesto appena letto
al quale tanto peso non darai
se dico che è un evento pseudonico
 
forse ancora meno capirai
comunque sia costretto allo pseudonimo
per poter sfuggire a identità:
 
come fossi figlio d’altra terra
e non di sacrosanta Verità!

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