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Quanti perchè 1°

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PERCHE' IL CIELO E' BLU?
Quello che noi chiamiamo colore di un oggetto è il prodotto di una azione selettiva sulla luce che lo illumina. Per esempio:un pomodoro ci appare rosso perché la sua pelle riflette la luce rossa dello spettro e assorbe gli altri colori. Questo avviene per tutti gli oggetti che vediamo, e anche per il cielo.Il fenomeno fisico che ce lo fa vedere azzurro è il fenomeno della diffusione.
La luce che proviene dal Sole passa attraverso l'atmosfera e viene rinviata in ogni direzione dalle particelle che la compongono come azoto e ossigeno.La diffusione è molto meno efficace per la porzione dello spettro a lunghezza d'onda maggiore (colore rosso) che non per quella a lunghezza d'onda minore (azzurro-violetto) La volta del cielo ci appare quindi azzurra (specie in una giornata limpida) eccezion fatta per la parte occupata dal Sole: in questa zona, la luce raggiunge il nostro pianeta direttamente, e quindi è bianca. Al tramonto, invece, la luce della nostra stella deve attraversare uno strato di atmosfera più spesso. Di conseguenza,la diffusione selettiva elimina la porzione di spettro a breve lunghezza d'onda, lasciando filtrare solo la porzione gialla e rossa dello spettro.
Se nel cielo ci fosse il vuoto assoluto non ci sarebbe diffusione e il cielo ci apparirebbe nero.
 
 
PERCHE' I SUPESTIZIOSI EVITANO IL VENERDI E I NUMERI 13 E 17?
Il venerdì è per la Chiesa cattolica giorno di penitenza. Tradizionalmente era prescritta ai fedeli l'astinenza dalle carni, prescrizione non più obbligatoria dal 1966, fatta eccezione per i venerdì di quaresima. Inoltre il venerdì santo è il primo giorno del triduo pasquale, durante il quale si ricorda la passione e la morte di Gesù ed è perciò giorno di penitenza per la Chiesa e di astinenza e digiuno per i fedeli. E' probabile che proprio questi valori di mortificazione connessi con il venerdì abbiano determinato la credenza che considera questo giorno di malaugurio.
Nei confronti del numero 13 il pregiudizio popolare non ha un atteggiamento univoco, infatti qualche volta viene ritenuto nefasto (si pensa per esempio che porti male essere 13 a tavola), altre volte fortunato (ciondoli d'oro con inciso o tagliato il numero13 vengono considerati portafortuna)La sua fama di cattivo augurio risale all'antichità. Filippo di Macedonia, che aveva aggiunto la sua statua a quella delle dodici più importanti divinità, morì poco dopo assassinato; nell'ultima cena di Gesù con gli apostoli i convitati erano tredici; nella cabala il 13 è il numero più infausto perché, essendo il giorno della Crocifissione di Cristo, simboleggia la morte; il capitolo XIII dell'Apocalisse è quello dell'Anticristo e della Bestia.
Tuttavia esisteva anche un aspetto positivo del numero e il tredicesimo viene spesso considerato il più potente: secondo Platone e Ovidio, Zeus- tredicesimo nel consesso dei dodici dei- si distingue dagli altri per la sua superiorità. mentre Ulisse, tredicesimo del suo gruppo, riesce a sfuggire al Ciclope.
Infine, l'origine della fama negativa del numero 17 viene fatta risalire ai Romani, perché le lettere che compongono - XVII- se cambiate d'ordine, formano la parola VIXI, cioè ho vissuto, sono morto.
 
 
PERCHE' SI "SCHIACCIA" UN PISOLINO ?
Schiacciare un pisolino  è un modo di dire popolare di origine toscana: già prima del 1573 il verbo "stiacciare" (schiacciare) veniva usato a Firenze per indicare una breve dormita (stiacciare un sonnellino, A.Bronzino).
Il termine pisolino è un diminutivo di pisolo e li troviamo usati entrambi in Toscana nella seconda metà dell'Ottocento, assieme anche a pisolare, nel senso di un sonno breve e leggero. Pisolo è un termine attestato già dal 1796 nel dialetto veneziano e ha una etimologia incerta. Si pensa che derivi  dall'aggettivo pesolo, usato in letteratura nel significato di péndulo, pendente o anche dondolante. (Dante,Inferno: " E'l capo tronco tenea per le chiome, pesol con mano a guisa di lanterna"), per il tentennare della testa
di chi dorme.
 

(Estratti da LO SPECCHIO  Furbesco-Stabile)

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