Scritto da © live4free - Mer, 23/02/2011 - 15:39
Raccolgo le schegge della tua rabbia,
china e dimessa,
mentre ancora trema la mia carne
per il tuo urlo terribile.
Atroce quanto i tuoi silenzi
- resistenti come il tuo stomaco -
Sanguigno nell’amarmi.
Sanguinario nel ferirmi.
E allora finiscimi
prima ch’io vada via
- che se un senso non si trova è perché non c’è –
Oppure baciami,
come fosse l’ultima volta.
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