Scritto da © Sara Cristofori - Mer, 17/04/2019 - 07:30
C’è un filo conduttore
dall’acqua chiara e cheta
ai tigli del vialetto
dai cigni bianchi e neri
alle case del borgo antico,
le luci che la sera
si affacciano ai pontili
su quell’azzurro mite
che in tenera risacca
racconta tanta storia,
culla pensieri
di ricordi che
sfumano
(non li voglio trattenere).
C’è un filo conduttore
da questo lago
a me:
qui ritrovo quella pace
che altrove mi è
negata.
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