Scritto da © sid liscious - Dom, 04/09/2016 - 12:45
A piedi nudi sulla spiaggia vado calpestando l'alba.
La circonvallazione blu e salata lì davanti.
Quella nuvola una strepitosa ode da pupilla.
E.
E canzone d'armonia interna per sottofondo.
E.
E colori di grazia globale.
D'improvviso.
D'improvviso una voce dissonante.
E.
Ed un acuto dal vuoto.
E.
E ti vengo a cercare.
In tasca alghe assetate.
Nella testa paguri senzatetto.
Invece.
E.
E meravigliosamente il momento scarpe, seduto sul muretto del marciapiede, ristabilisce gli equilibri.
E.
E ripulisce dal richiamo di te.
E.
E ti ricolloca nello stormo.
Così.
Così la mia estate sarà una lode a gennaio.
In teoria.
E.
E temo pure in pratica.
Ma.
Ma un brano jazz soffice gravita dal retro d'un chiosco.
E.
E m'induce a constatare.
Un buco sull'arenile rimane effimero.
Però.
Però consola più d'uno nell'acqua.
Al che.
Al che evidentemente occhi.
Occhi d'angelo fanno deserto affollato.
Sono.
Sono bomba piazzata ad orologeria dentro il costato.
Sono.
Scoppierà e dunque, dunque, dunque sei.
Sei.
Sei.
Sei tono metallico statico a rendere amara dolce bocca.
Oggi.
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