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A Tale of the Past

A TALE OF THE PAST

 

 

 

By

Carlo Gabbi

 

 

PROLOGUE

 

 

     This isn’t a tale. It reflects the real life of people that had existed, loved, and been part of my life. I exist because they existed before me. They are part of my past. They are part of a tale that did not always ended happily. They lived in difficult times. At the time this story started, it was called “La Belle Époque”.

Soon after everything changed dramatically and it became a war which erupted and destroyed that romanticism and the great life of the many at the top of the social scale, the cream of the times. For the many others, the normal working people, misery was added to their existing misery. As always in wars, many lives of people were lost and a large territory was destroyed to satisfy the greediness of the few that governed. But wars, through times, since man became intelligent, had never improved this world. Man had never become wiser from the many experiences learned in previous wars; instead it made the one in command of the European states more cruel and unmerciful. It created Communist and Fascist regimes and those gave reason to start new wars, new destructions, more suffering, and more deaths. It left behind destroyed countries that took more then two decades to return to normality and in which hopes for a better future were always obscured by political greediness and where cries and sufferance rose again by the many.

     This tale reflects the life of my family across the two world wars and the life of that population that lived in the Friuli-Carnia who suffered during those bellicose times loosing most of their possession and lives.

To what I have already said, I have to add that this is the story that I wasn’t suppose to tell. This was supposed to be Sergio’s story. He is my cousin and we grew up together and in the old days we shared a lot of good and bad times and sometime we had been part of this story. He had a great affection for our grandmother with whom he lived for several years and she was a mother to him. One day he asked me help to research the real life of our grandparents because he wanted to write of them. In our searches we came across an incredible story that more or less started at the beginning of the twenty century in Hungary, and evolved through the two world wars.

Sergio couldn’t write it. He died prematurely. It took me a good ten years to decide to complete his desire and write for him. This is a testimonial of family love and passions and I hope it will help the new generation to better understand the past, which even if it is recent, is equally so far away. Technology of the past fifty years has changed this world so much. Many will not believe that a mere one hundred years ago only a few had seen a train or knew about electricity. Radio was discovered well after the First World War finished. So this is the reason that my story, in the eyes of many, will look like an incredible tale.        

 
 

   UNA FAVOLA DEL PASSATO

 

   BY

   CARLO GABBI

 

 

 

 

 

PROLOGO

 

 

 

Qusanto leggete non e’ una vera favola come il titolo puo’ far supporre. Il racconto  riflette la vita reale di gente che ha esistito nel passato, ha amato, e che` hanno fatto parte della mia vita passata. Io esisto poiche loro hanno vissuto prima di me. Loro sono parte del mio passato e fanno parte della storia che andro` a narrare. Purtroppo non sempre vi fu un fine felice come ci si aspetta dalle fiabe. Essi hanno vissuto in tempi difficili.

 I tempi in cui questa storia inzio`, e` conosciuto col nome de “La Belle Epoque” e quell’epoca fu capace di generrare un progresso mai visto prima.

Purtroppo quel periodo storico cosi` importante fini` in un modo drammatico con l’inizio della Prima Guerra Mondiale, che distrusse il romanticismo e la vita brillante che aveva creato.

Quella guerra distrusse l’elite che faceva parte dell’alta scala sociale e gli eventi politici di quei tempi causo` la loro fine. Coloro che appartenevano alla classe lavorativa, furono soggetti ad innumerevoli miserie che si aggiunsero alle mille miserie ormai esistenti per loro. 

E` risaputo, rovistando attraverso i tempi storici, che le guerre non producno null’altro che dolori, miserie e lutti. E cosi` fu pure la Prima Guerra Mondiale che causo` la perdita di innumerevoli vite umane, mentre allo stesso tempo vasti territori che erano parte dei teatri di guerra furono distrutti, causando miserie e lutti ai popoli locali.

La storia e` un aperto documentato che rispecchia come le guerre susseguitesi attraverso i secoli, non hanno mai creato progresso o benessere all’umanita`. Alla fine delle ostilita` la conclusione fu uguale sia per i vinti che per i vincitori, ed entrambi sono stati ripagati con inumane sofferenze. E` un fatto sbalorditivo nel constatare come coloro che furono al potere non abbiano mai avuto l’acume per tener conto delle esperienze di guerre passate e salvaguardare i loro Paesi con un regime che fosse capace di garantire pace e lavoro per i loro popoli.

Dittatori nacquero. Con loro al potere si videro massacri, campi di concentramento, dove un innumerevole numero di persone fu ingiustamente esterminata. Nuovi metodi di distruzione nacquero ed indiscriminatamente crearono periglio alla futura esistenza dell’umanita` su questo magnifico pianeta. Con loro prolifero` il Comunismo ed il Fascismo, che aboli` i diritti e la dignita` del mondo democratico. Sorsero rancori che fecero scaturire scintille di nuove guerre. Si videro nuove distruzioni, nuove sofferenze, ed altri innocenti morirono. L’Europa fini` dissaguanta e abbisognarono decenni per vedere la rinascita della normalita`.

Quelli furono i tempi in cui questa storia ebbe luogo ed in cui vedrete riflessa la vita di alcuni personaggi della mia famiglia e di quei luoghi che subirono gli orrori di due guerre.

A quanto ho ormai detto devo aggiungere, che questa storia non dovevo essere io a narrarla. Questa era la storia che Sergio voleva raccontare. Sergio ed io siamo cugini e siamo cresciuti assieme ed abbiamo vissuto quelle ultime vicende. In quei giorni passati ci spartivamo tempi felici, ed altri che non lo erano, e spunteremo qua’ e la’ durante il racconto.

Sergio con questo racconto voleva immortalare la vita della nostra ava, verso cui  sentiva un amore morboso. Nonna Luigia (Gigia), che negli anni formativi nella sua gioventu` fu per lui piu` che madre.

       Un giorno, di diversi anni fa, Sergio mi chiese aiuto nel fare ricerche sulla vita dei nostri avi e specialmente nonna Gigia, poiche voleva scivere di loro. Fu durante questo periodo di ricerche che fummo capaci di raccogliere fatti straordinari ed incredibili della loro vita passata e coraggiasa. Cosi` ebbe inizio questa quasi inverosimile fiaba che ci riporta a vivere in quei giorni lontani dal principio del 20simo secolo, in Ungheria, che allora faceva ancor parte dell’Impero Austro-Ungarico. La vita dei nostri eroi si scatena senza tregua attraverso qui luoghi e fatti storici che avvennero attraverso due guerre mondiali.

Sergio non scrisse mai questa storia. Mori’ prematuramente. Ci volle molto piu’ di un decenno per convincer me stesso che io dovevo essere l’esecutore dei suoi desideri e scrivere in vece sua.

 Percio’ quanto scrivero’ con umilta` verso la loro memoria, e` la testimonianza della vita di coloro che ci hanno preceduto, e scrivo perche` desidero che questo documento sia sprone, verso la nuava generatione che ci segue,  nel valutare quegli enormi sacrifici, amori, dolori di coloro che ci hanno preceduto, possano comprendere il passato, poiche, anche se nel tempo questi fatti non sono cosi remoti, appartengono ugualmente ad un mondo sconosciuto per coloro che oggi vive nell’era spaziale.

Spero quanto vado a dirvi  possa aiutare la nuova generazione  a comprendere meglio il passato che se anche vicino e` talmente lontano e vecchio. La tecnologia degli ultimi cinquant’anni ha cambiato il nostro piccolo mondo di allora. All’inizio della mia storia, cento anni orsono, solo alcuni avevano visto un treno o avuto l’uso dell’energia elettrica. La radio fu scoperta solo dopo che la prima guerra mondiale era finita.

Questo e’ il motivo per cui chiamo la mia storia una FAVOLA, poiche’ agli occhi di molti questa puo’ sembrare null’altro che una favola incredibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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