Scritto da © Tito - Lun, 16/01/2017 - 13:49
“Non so se tra roccie il tuo pallido viso
m'apparve” *
ma il canto, fabbrica di spigoli
azzurri che Bellerofonte
lasciava intatto, abnegato
nelle fosse, in apnee
sorprendenti.
Lì io lo vidi
scorrere sulle superfici, sulle pance
di sirene tra Cariddi e Scilla, traghetti
d'acrimonia su cui la prima volta
m'accorsi dei calori di naufragi
*Da: la Chimera – Dino Campana
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