Scritto da © Winston - Gio, 23/01/2014 - 20:15
Allora, un riflesso di vetro, il frastagliare
quel raggio il medesimo punto ogni giorno
di sole, era una ferita in aprendo: l’orlo
cedevole e muto, il primo di questa nostra malata primavera,
del petalo rosso notturno.
L’anta dell’armadio aperta, nonostante l’amore, su meccanici fossili grami
disperati ossi, vane attese;
ho pensato.
per te giunsi senza futuri
nei giorni
più bui
al villico informe
bavoso balbettante cariato
una gabbia di legno
una torre infine
destinata agli esili.
quel raggio il medesimo punto ogni giorno
di sole, era una ferita in aprendo: l’orlo
cedevole e muto, il primo di questa nostra malata primavera,
del petalo rosso notturno.
L’anta dell’armadio aperta, nonostante l’amore, su meccanici fossili grami
disperati ossi, vane attese;
ho pensato.
per te giunsi senza futuri
nei giorni
più bui
al villico informe
bavoso balbettante cariato
una gabbia di legno
una torre infine
destinata agli esili.
Nonostante, due amori malati
ridicoli
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