Scritto da © woodenship - Gio, 15/05/2014 - 15:16
Mese dalle rose rosse nelle nari
sulle labbra di velluto è maggio
di giovinette rapite alla scuola
petali dal profumo forte ma sottile
le loro vite/ ostaggio in sfregio alla vita
filo inebriante/ l'integralismo arrischia
pagina dopo pagina/ rigo dopo rigo
come funamboli in quota
dove starebbe un dio/ se così non volesse
che prede innocenti fossero del fanatismo
perse nell'indaco terso d'Africa
gli anni sfuggendo vittime
già che nube sconfina assassina
in un lampo s'espande malata
nel ventre condensando smerigli
Grossi di grandine i chicchi
non lasciano scampo
non dando ragione del perchè
del nascondersi dietro un dio:
se si ha da sbranare/ che si sbrani
violenti cadendo pure di maggio
Picchiettando anime fitte sui timpani
crome d'ebano dallo spartito sul leggìo
sinfonia crudele sfumante nei secoli
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