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Sibilo

Scrivere di  certi giorni è cosa ardua
tanto doloroso ne senti vacuo
l'andar per strade con pensiero innocuo.
 
E questo pare proprio uno di quelli:
c'è il sole ch'è tiepido sulla pelle,
sì luminoso t' abbacina gli occhi.
 
Ma rimorde al cuore esserne felici,
sorridendo nel viavai di piccioni
o nel prender parte di bacche in sboccio:           
 
c' è come un sibilo nell'aria tersa
che rasenta e schizza a fil di profilo.
Forse è uno scompenso all'udito;
 
 oppure, dalla lama di una falce,
Il sibilo minaccioso per campi
vuoti di messi, dall'oblio sommersi
 
per come ancora giacciono assetati,
che te lo chiedo che ragione a mietere
abbia il contadino. Mi guardi seria:
 
 magari è solo  aria gelida dall'est,
falciare anime è usa nei tempi lunghi
d'assenze ed essenzialità dissolte.
 
17/04/2014 ***aggiornata e corretta

ritratto di Marina Oddone
 #
La storia si ripete nei versi che cambiano...magnifica e piena di significati un abbraccio
 

 #
SON versi che non si finisce mai di scrivere, mia cara Marina.  Perché, la realtà fa presto a renderceli obsoleti.
Grazie di cuore anche per l'abbraccio che ricambio con grande afflato amicale.
 

ritratto di live4free
 #
Aggiornata e corretta e assolutamente sul pezzo, con delicatezza e maestria. Un caro saluto. 
 

 #
Capita, vero? 8 anni fa l'avevo cominciato a scrivere sull'onda di quanto stava accadendo in Ucraina: piazza Maidan, il golpe, la fuga di Yanucovich, la secessione del Donbas, l'annessione della Crimea alla Russia, la strage di vecchi, donne e bambini in una casa del popolo di Odessa da parte di neonazisti ucraini... Oggi, quella che poteva essere una ferita ancora curabile, è andata in gangrena. E, l'infezione, minaccia tutto il corpaccione molle e ignavo del mondo.
Grazie di cuore con un più che caro saluto.
 

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