Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

Come se in cielo

Non sanno di Barberia e giuggiole, di loti le concomitanze, le notturne fontane
 
di pesci rossi
sanno, di menti rosa, assiepati ascolti
tra la pioggia di sentieri percorsi a piè di gomma,
fluorescenti ascese,
caffè lambiti da sapori nuovi antico, divano cuoio, dopotemporali, quieti
di mura aperte
improvvisamente
 
E sanno di indomani, di cuscini, pergolati ancora, onde, premura 
ulivi radicati a terraletto
 
 
 
 

The Jester

  Non è che non so ridere

 

   E' che non so

 

   dove mettere le lacrime.

 
    (M.P.)

Cose Così [d'arcobaleni al centro della gola]

Fuliggine filata di  nube che passa
gemito di marea sulle tue gote
ebbro respira incisi all’inguine

e tutt'intorno assorda 

d'arcobaleni al centro della gola
fronde di tiglio e odor di pane
 
 
 

Angeli/alieni, onirica dicotomia

L’azzurro stamane vira al viola,
mentre l’acciaio di nembi innervositi
si rincorre senza sosta.
Ho voglia di un rosso carminio.
Così mi dico e scendo insicuro tre gradini.
Al quarto la speranza muore. 
Il viola ha vinto, l’acciaio ha conquistato l’azzurro.
Lassù schiere di angeli/alieni attendono il via.
E’ tempo di migrare, mi dico, brutta stagione si avanza.
Negli occhi il sorriso mefistofelico del primo invasore.
Ingurgito un emetico e torno a letto.
Dormirò sicuramente, mi dico.
Non ne sono sicuro, d’altro canto le dicotomie
mi sono sempre state sullo stomaco.
 

Il bambino dal secchio giallo

Un bambino con un secchio giallo
cammina sotto il sole
tra bolle d'asfalto
e macchine surriscaldate.
Ha un cappellino bianco
ciabattine
un rastrello
e dentro il secchio
granchi, telline
e quattro vongole
romantiche.
Il bambino dal secchio giallo
è magro
magro come un chiodo
alto più del suo valore
I granchi aprono le telline
combattono tra loro
il bambino dal secchio giallo
si lava alla fontanella
i piedi sporchi di sabbia
perchè sua madre
sua madre non vuole sabbia.
Domani scriverà un romanzo
domani
farà una rivoluzione
sogna
mentre i granchi mangiano
il suo pescato
i granchi non hanno la morale
di un torpore democristiano.
Intanto lontano
il mare
gli ombrelloni
e quattro amici
con le palline
quelle che ha in tasca
di vetro
con le vele gialle
e verdi,
le palline.
Si ferma
il bambino dal secchio giallo
si ferma
ha paura ad attraversare la strada
e sabbia
sabbia ancora alle ginocchia
mentre i granchi combattono
la battaglia
dentro il secchio giallo
bianchi
i granchi e perdono le chele
e lui
sogna il romanzo
che mai scriverà.

I misteri di Torino

(Turin Rive Gauche, 19-11-2009)

Sì, ma non si può! Uno fa uno spettacolo in una delle più rinomate café library del centro e nel dopo si rifocilla sfogliandosi una Szimborska, un Lucarelli o un Mac Cormack; e si trova la tipa che gli serve la caipirinha, mora, jeans attillatissimi e risparmiosissimo corpetto nero allacciato a fatica stile café chantant, pelle abbronzata cioccolato, fianchi adipeggiandi il giusto e in ampia mostra per produrre un sufficiente ondeggiare tremolante arabo alle notti d’oriente, che si balla una techno batucada ancheggiando come un’ossessa tra una pausa e l’altra della produzione del cocktail. Che il Picaro non sa come trattenere la bava che gli scende copiosamente, e la sua collega di palcoscenico, venuta da Milano, che gli dice: “Cavolo, ma Torino è veramente una città raffinata, piena di insospettate offerte e attrazioni”. (Sti cazzi! Per forza! Adesso il Nostro proporrà una gestione beni culturali d’avanguardia alla Biblioteca Nazionale Universitaria. Prestazioni lap dance nell’attesa, al banco consultazioni e prestiti). Ma sì, è chiaro, bisogna ampliare e articolare l’offerta culturale e turistica con appropriate strategie di merchandising e intrattenimento. Proporre un gemellaggio Las Vegas - Torino? Ramblas – Murazzi? Montparnasse – San Salvario? Comunque è una grande vittoria vedere i pellegrinaggi milanesi sotto la Mole, i giapponesi che si fanno le foto davanti alle vetrine di Benetton e Armani in Via Roma, il giornalista di Glasgow che ti decanta Vallette e Falchera come aree di potente materia di ispirazione thriller hard boiled. Eugene Sue sconvolse il suo secolo coi “Misteri di Parigi”. Il David Martin de “L’ombra dell’angelo” di Zafon scrive i grandguignoleschi “Misteri di Barcellona”. Venusia, Sasha e Ramona, le tre stangone trans operanti sul corso vicino casa, saranno i ghost writer ufficiali del Nostro nella stesura de “I misteri di Torino”.

Una Notte...

Ci ammirò la mente mia
sì di cielo costrutti
Lungo l'arco dell'ore
che non san segnar l'ombra
'ché l'ombra è lor essenza
e i sogni ammantan lievi
celandoli al vigile Io
 
T'avrei voluto al fianco
carezzando il corpo tuo
Respirandoti il fiato
il profumo il piacere
Affondando la carne
nella tua calda carne
Ascoltandoci il cuore
 
Mi strusse la mancanza
dell'esser uno solo
unendo i nostri corpi
come unite son l'alme
già siam nello spirito
Come siamo... saremo...
un sol corpo e un’Anima
 
E mentre la volta celeste compiva
intera la sua prima rivoluzione
io sempre ti ho amato, ti amo, ti amerò!

Mi sospendo

Sull'orlo di un barlume
in equilibrio covo amore
quasi fosse un uovo
primordiale e un poco andato.
Al di sopra mi rimane
lo spicchio inflazionato di cielo
e pare una statistica di stelle
quel richiamo folle degli occhi.
Sotto ai piedi mi sorprendo
di trovare un velo di fumo
e in esso mi sospendo.

Armi e bagagli

Ecco, tutto e’stato detto.
 
Parole come uccelli migratori
formano neri cumuli ondeggianti
che un vento perfido e ribelle
indirizza a suo piacimento.
 
Ora si può mettere il tappo,
la diaspora dei sentimenti
alla ricerca di terra promessa
ha preso il volo definitivamente.
 
Raccolgo l’otre afflosciato.
 

Le infinite foglie

Oggi 
la pioggia si abbatte
furiosamente sul Mondo.
Il vento lotta con gli alberi,
sembra volerli sradicare.
Presto voleran via,
infinite foglie di quell'anima
che non ce l'ha fatta,
contro la vita.
Ma sarà dolce
il naufragar
in questo placido tramonto.
Te lo prometto,
quasi non te ne accorgerai.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 6543 visitatori collegati.