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amore amaro

 
un arido amore
prosciugherà la psiche
dal sentimento
 

Teletrasporto (o L'arte di arrangiarsi)

 Lei si guardò rapidamente intorno, dubitando dei suoi occhi e dei suoi sensi. Il paesaggio era cambiato in un istante. Sapeva che sarebbe successo, ma ciò non le impediva di sentirsi disorientata. Fino a poco prima era nel suo laboratorio, a Roma: un locale fatiscente in quel poco che era rimasto di Università pubblica. E adesso era nel laboratorio di Frascati. Ce l'aveva fatta, ce l'avevano fatta: dopo anni e anni di tentativi, di notti passate nel laboratorio, il teletrasporto umano era realtà! Chiuse gli occhi per godersi quel momento, mentre gli eventi di quell'ultimo decennio che l'avevano portata sin lì le passavano davanti come in un film.
La teoria dei wormhole, dei cunicoli spazio temporali, si era rivelata la strada giusta da percorrere, come la sua equipe aveva capito da tempo. Il "ponte di Einstein Rosen" era un vero ponte. L'articolo teorico che avevano pubblicato dieci anni fa su una prestigiosa rivista, sulla possibilità di usare mini LHC (*) per creare cunicoli che congiungessero due punti della terra, permettendo di trasportare l'informazione contenuta in ogni oggetto - e quindi l'oggetto o la persona stessi - quasi istantaneamente, aveva immediatamente scatenato la corsa mondiale alla costruzione del primo prototipo.

Spesso la verità é un incubo

 Iersera ho scommesso con me stesso che sarei riuscito a contare le mie cicatrici, mi sembrava di contare le pecore e mi sono addormentato. Ho sognato, più che un sogno era un incubo. Pigiavo come un forsennato sulla tastiera del computer, le parole apparivano per un secondo, poi si dissolvevano, scivolando verso il fondo del monitor per poi sparire definitivamente. Il bianco del foglio elettronico evidentemente rifiutava ulteriori vulnus da parte mia. Il caldo e l’apprensione che sempre sottolinea gli incubi, mi hanno svegliato definitivamente. In un bagno di sudore ho acceso il computer e sto dedicandomi queste poche righe. Vedo con gioia che le lettere, le parole e poi le frasi si fissano e rimangono sul foglio ed allora intuisco che è  giunto il momento di voltare pagina, di usare altra metrica, di chiudere definitivamente il baule dei ricordi e seppellirvi in esso tutte le cicatrici. Non so se ci riuscirò, tutto questo richiederà del tempo, ma sono un ragazzaccio di strada, tosto quel tanto che basta per rinascere sempre dalle proprie ceneri. Ho visto altre stagioni, ho vissuto altre emozioni per farmi impressionare da un “Nightmare”!
Una, due, tre….

Cantico del silenzio (alla notte)

Come le nubi il silenzio invoca
la sosta. Ma piove. Sulla dorsale
esso è secco, sui dubbi
mitiga la domanda e non la tocca.
 
Dai gymnasium licenziano le
giovani giravolte: le notti non amano gli anelli;
così di fumo, così dai lumi esulano
le circostanze il coraggio:
meno che più, tutto respira
altro. Sia porta che ostello,
ogni angolo si scopre a(b)braccio.
 
Se le strade fossero rasoi
sbarberebbero i passi
del rumore,
così il suo volto.

Avvolti nella luce

se nascere nella morte
è questa vita
breve sarà il vagare
nella tenebra della conoscenza
per noi apprendisti dell’Indicibile
avvolti
nella luce della Parola
legati da una promessa di sangue
a Chi ci tende nei secoli
le braccia aperte in forma di croce
 
-

Incrocio

l'ultimo frammento ..

 

è l'ultimo frammento d'una storia
la lunga strada a un tratto s'interrompe
l'ultimo incrocio in vie già esplorate
vedo l'abbraccio fra felici intese

eppure io non posso mai scordare
varchi diversi corsi nel mio tempo
fuori dal mondo che mi vide infante
fra conosciute porte del paese

e quel vaccino della lontananza
l'avevo inoculato in quelle stanze
ove s'udiva il suono del silenzio
le note che facevano sognare

i luoghi amati i campi degli ulivi
e per memoria poi si riscopriva
tra gli scaffali del supermercato
il frutto amato trasformato in oro

ora rimane il sogno del travaglio
scommesse vinte sempre combattute
i viaggi in treno stando in corridoio
sulla valigia rinforzata e colma

di sogni di speranze d'illusioni
quindi il ritorno nel mio luogo caro
ov'è la tomba delle mie radici
il campo per pregare e per pensare

ove il respiro trova la sua pace
e l'aura pensierosa dona tregua
agli affannosi flussi di stagioni
prove diverse presentate in loco

da soddisfare in ore stabilite
questo disegno l'ha voluto il fato
or mi rimane un ultimo tragitto
un viaggio da percorrere in attivo

è del cammino giusta soluzione
per separare motti in connessione

Copyright © Lorenzo 12.6.10 

Ancora

Ho conosciuto il tratturo del tuo tempo. Eppure sto fra le tue braccia, amore.

Aborigenes

Sorriso di avi
soglia alla mia vita
inani mani scavano luce al nulla
linfe ancestrali iniettate
rare fragranze
a bulbi miei
madri sirene equivoche
stupori, canti allevano
nelle psoriasi dei sensi
parche di ebano feticcio
si mutano in ninfe
loro pelle ofidica
irride il tempo evirato
unica vita vivere
irripetibile
a carnosa insegna di fluorescenza
nuvola audace
sfida a gas fatali, apogei
gocce di mio sangue
su filiali sfrontate iridi
pulsioni atroci, tropicali risate
la voglio dereflessa la vita
mito cosmagonico
angolare pietra ungulata
di truci castrazioni
digeriti feti
fotonici incesti galattici
con maestra, virtuosa prostituta
velata di odorose trasparenze
di sandalo.

(estate 2007)

Polvere

Se assisti ad una rappresentazione
che non ti appartiene, se il mondo
non ti somiglia e uccide i tuoi pensieri,
quando lo sconcio attorno a te urla vendetta
e anche fare all’amore è un rito ormai stanco,
allora è il momento di togliere la polvere
da tutto ciò che l’anima teneva accanto
per dare alla tua vita una parvenza vera.
 
Questo è ciò che credi e ti illudi di ottenere
spolverandoti l’anima e la coscienza,
ma il mondo affoga nella polvere
di coscienze sporche pulite malamente.
 

P come Poesia

 Vieni, e ti regalerò la poesia
- disse il bambino alla bambina.
E lei lo guardò con gli occhi spalancati
e immaginò di passargli la mano tra i capelli
e disegnargli col dito il contorno delle labbra.
 
E sentì le parole traboccare
                                  come un canto
                                  come un sortilegio.
 
 
a Ferdinando
 

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