Dolore
Bruciano me, la mia anima, il mio corpo
Urla di dolore, odio escono dalla mia bocca rossa come il fuoco assassino
I miei occhi diventano neri, oscuri come la morte
Il mio corpo ancora vivo lotta morendo
si sta indebolendo, brucia,subisce... muore
I miei occhi si stanno chiudendo...
le mie urla sono solo dei lievi lamenti...
ed eccomi... distesa, legata, debole
prego... non di vivere
ma di riuscire ad odiarti
prima di morire..
E arrivata... mi chiama...
2 lacrime... e sono andata.
- Blog di jojo16
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Potrei
amando la vita.
vivendo la vita.
la vita che ho vissuto.
e a volte l’ho voluto.
l’ho anche incontrata.
essere disturbata.
- Blog di Franco Pucci
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[ .nero.veleno ]
che mi porta a sospirar Follia
Solcherò gli ultimi limiti
che svestono la mia coscienza irrequieta
e farò Nuda [ priva di pudore ]
questa Donna che porta un nome infame
Un nome che tradisce la sua Natura
ed il suo Ostinato discenderne da Ossa
Incrocerò le fughe dell'Anima Mia
Le incontrerò nei miei letti disfatti
ed avranno chiodi come lenzuola
e stoffe lacerate negli Altari dei biechi sogni
come Austeri Cimeli
[ strascichi di fiati ]
il tutto arricchito dalle Voci Cadute all'Inferno
Riuscirò a sorridere senza Maschera
[ al Mio Carnefice ]
sarò la Lotta con me stessa sulla sua lingua
La protagonista assoluta del suo Niente
viziandolo in Vena di Neri Veleni
ed Origami di Carezze
e Vincerò sulla mia Morte
come Immobile Corpo Ignoto
donando all'Imperfezione di un'Insipida carne
la Liquefatta sembianza del Piacere Assoluto
che si ghiaccia nel suo stesso gelo
divaricandosi in In_Giusta Pazzia
[ veleggerò come pugnale di carta sul suo volto al solo nascermi in sorriso maligno ]
[ R.uN.a ]
- Blog di Runa
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Alma mia
su questo terreno,
tieni gli occhi chiusi
perchè tu,
Alma mia,
non sei ancora pronta ad aprirli.
Senti il calore della terra
bruciarti il corpicino senza piume
e
l'ipocrisia dei tuoi simili,
che continuano a volare senza voltarsi
mai.
Cerco di rincuorarti,
vorrei farti un nuovo nido,
potresti rinascere
qui con me e adesso.
Ma le ferite son tante
e la vita talvolta crudele.
Alma mia,
ho sperato nella tua libertà.
Non t'han nemmeno concesso
di provare
a sbattere le ali.
Sii felice,
sii te stessa,
anche se la vita t'ha ucciso.
[Dedicato ad Alma,
l'uccellino di pochi giorni
caduto dal suo nido ieri,
che oggi ci ha lasciati.]
- Blog di stellasenzacielo
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L'amore è così
- Blog di Jhonnydark
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ADP
- Blog di Franca Figliolini
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E Voi
- Blog di taglioavvenuto
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Io sto bene, e tu come stai?
- Blog di Manuela Verbasi
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Felice è la vergogna
...sai della mia pelle?
Sento il ritmo costante
di quest'aura
che sovviene lucida
come il primo sole.
Pulviscolo di suoni
tamburi di note
e di aria fresca.
La mia pelle è come musica. Si.
Quella che entra e lascia spazi
ti sfinisce quasi.
Legante e slega conveniente
poi anche riempie.
Di odori sottopelle è
come brulicar di erba canterina
dal vento scossa
prende profumi vibrati nell'aria.
Così si scopre in vita.
Hai mai pensato...(?)
Il contatto sicuro con ciò che batte dentro
e ciò che prendi da fuori
il suono dà certezza
. note e corde.
in noi l'origine il battesimo!.
Consacra la scelta dell'esserci
Il richiamo che assolve dall'assenza.
E in noi prendano l'eco
strumenti di voce parassitaria
nell'innominabile rivolo di noi stessi
avvolti compressi
da carne indecifrata
sotto gli spartiti
della pelle
a modo puntinata.
Doniamo spazi e cuscini
per riempir l'Intorno
del nostro Nome.
- Blog di Marika
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Pietre sulla strada
scivolava via,
scivolavano le bombe che lo facevano brandelli.
I minareti alla preghiera
chiamavano,
rispondevano i campanili
batacchi sordi
alle stesse preghiere
e noi in ginocchio…
Il mio ponte
il ponte mio
dell’infanzia mia
gettata
al fiume come roba vecchia
e il fiume come una madre
che l’abbracciava
in un tonfo di tuono
e io
che avevo il cuore in mano
e la mia mano nell’acqua
a catturarne i pesci
e di bambino rivedevo
il gesto
io che avevo del mio fiume
il rispetto
dello stesso suo figlio.
Mio padre mi prendeva di peso
e via mi portava
di corsa verso casa
il mio rovescio del mondo allora
pareva il vero
e il vero era rovesciato
e allora piangevo
che il monte sputava il fuoco
e la gente cadeva a terra
nel sangue rappreso restava giorni
vedevo l’acqua
delle bottiglie bucate alla fabbrica
della birra
vedevo
il ponte cadere ed io che mai
sarei caduto... mai.
Impossibile era credere
al cielo che fugge
e Allah che piange
e Dio lo tiene per mano
che l’aria era il pane
e il pane era l’aria
senza neppure l’intenso profumo
sento ancora
i passi pesanti
lungo le scale
disperati gl’anfibi
io nell’angolo
tenendomi la testa
mio padre a difenderci
che lì rimasi
che tante volte ancora
grande che sono ormai
rannicchio il bambino in me
a quell’angolo e piango
per ritrovare mio padre.
Lì fermo mio padre rimase
in quell’istante mio padre
povero padre rimase
contro il mondo
da solo
mio padre
rimase…
per noi...
- Blog di fabiomartini
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