Pietre sulla strada
scivolava via,
scivolavano le bombe che lo facevano brandelli.
I minareti alla preghiera
chiamavano,
rispondevano i campanili
batacchi sordi
alle stesse preghiere
e noi in ginocchio…
Il mio ponte
il ponte mio
dell’infanzia mia
gettata
al fiume come roba vecchia
e il fiume come una madre
che l’abbracciava
in un tonfo di tuono
e io
che avevo il cuore in mano
e la mia mano nell’acqua
a catturarne i pesci
e di bambino rivedevo
il gesto
io che avevo del mio fiume
il rispetto
dello stesso suo figlio.
Mio padre mi prendeva di peso
e via mi portava
di corsa verso casa
il mio rovescio del mondo allora
pareva il vero
e il vero era rovesciato
e allora piangevo
che il monte sputava il fuoco
e la gente cadeva a terra
nel sangue rappreso restava giorni
vedevo l’acqua
delle bottiglie bucate alla fabbrica
della birra
vedevo
il ponte cadere ed io che mai
sarei caduto... mai.
Impossibile era credere
al cielo che fugge
e Allah che piange
e Dio lo tiene per mano
che l’aria era il pane
e il pane era l’aria
senza neppure l’intenso profumo
sento ancora
i passi pesanti
lungo le scale
disperati gl’anfibi
io nell’angolo
tenendomi la testa
mio padre a difenderci
che lì rimasi
che tante volte ancora
grande che sono ormai
rannicchio il bambino in me
a quell’angolo e piango
per ritrovare mio padre.
Lì fermo mio padre rimase
in quell’istante mio padre
povero padre rimase
contro il mondo
da solo
mio padre
rimase…
per noi...
- Blog di fabiomartini
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- Blog di Bruno Amore
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Io sto bene, tu come stai?
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Rosso a Teatro - Ezio - Otello
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Racconto
- Blog di Franca Figliolini
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Come una pietra
la pietra affonda
e muove_
spazzata dai vortici ondosi
Nella sabbia sposta il fianco
ma è poco pronta
per aggrapparsi alla corrente.
Su di un velo d'acqua,
in perpetuo moto di scosse
viaggia la mia carezza
Impercettibile al tatto
leggera
ma aggrappata a quella pietra
distante sta. Per nulla del mondo
tenta di risalire
perchè di getti invisibili
é la parola che la guida.Di mani screpolate
diventa
la stretta che la cerca.
- Blog di Marika
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Ogni Uomo
Ogni uomo, dovrebbe ricevere ciò che con naturalezza lei riesce a donare.
Forse migliore. Ma solo UOMO.
Chiavi, cuore, passioni, vibrazioni.
Librarsi in volo, planare delicatamente,
impennarsi, assaggiare l'ebbrezza dell'ossigeno rarefatto, e poi
sprofondare nell'aria salmastra del mare.
Servono ali, deliziosa creatura, ora servono ali e vento forte.
Per tenerti lontano dal sapore della strada,
dalle polveri delle corse senza traguardo,
dalle urla degli eccelsi e dal ronzare della gente comune.
Ed il giorno dell'inevitabile bonaccia,
spero tu abbia pensato ad ali abbastanza forti
per poterti posare nuovamente dove tutto e' caos.
ma soltanto morbidamente consapevole.
Consapevole che ad ogni cresta
corrisponderà sempre il suo ventre.
Inevitabilmente, complementare.
- Blog di max pagani
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Pittore ti voglio parlare. Ovvero, elegia dell'imbianchino
Il Nostro è ridotto allo stremo. Lui, che aspirava a una vita intellettuale e artistica senza macchiarsi della turpe necessità di lavorare se non con la penna e la tastiera, viene mobbeggiato da pseudocarissime amiche a svolgere i più bassi e volgari lavori manuali. Il Picaro si dedica comunque con amore alla ritinteggiatura della casa di Lady_V, fiducioso nella buona riuscita della sua opera. Ma, a lavoro finito, viene cacciato in malo modo e il suo contratto strappato. L’amica non ha gradito la verniciatura ispirata alla scuola di Pollock e all’astrattismo punk. La Lady sostiene che non trattavasi di astrattismo punk pollockiano ma di mero rispecchiamento murale di gravi disturbi della personalità. Provinciali! Il Nostro ha delle amiche provinciali. E come se non bastasse, adesso spuntano fuori quelle altre due, la Sospiro e la Brahmina vedantica, che vogliono rifilare l’una lo sgabuzzino..., l’altra la cucina... E facciamo anche che l’artista dovrà dormire e mangiare con la servitù, già che ci siamo! Ma come, il Che di Sicilia, nato per illuminare con la sua mano cappelle sistine e interni in stile art déco, in una mescolanza di colore, materiali e parola scritta, teologica e oscena insieme? La scuola torinese non è assolutamente capita, al di qua delle Alpi. Il Picaro ha già tutta un’agenda fitta di impegni tra Berlino, Lisbona, Anversa, Santa Monica e Buenos Aires; un jet set di molto comprensive committenti che firmano assegni dicendo “scrivi tu la cifra che vuoi, e opera come fosse l’ultima cosa che fai”. Ve l’ha detto, lui la pennellessa e il rullo li maneggia seguendo le tecniche del kendo e del gesto futurista e dadaista. I suoi numerosi creditori non hanno pignorato l’immobile di abitazione ma solo l’intonaco asportabile e museizzabile di tutte le stanze e le cartelle con il back up dei file degli otto blog su Libero, Wordpress, Splinder, Blogspot. “Pittore ti voglio parlare, mentre smanetti un palmare….”.
(dal fu blog di Libero: “Isidhermes Siviglia”)
- Blog di Ezio Falcomer
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I quadri di mio padre
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