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The Tide Is Turning

La Marea Sta Passando
 

marea

"La marea sta passando?? ”- “Non è vero che sta passando. Sta solo aumentando. Ed io non la posso contenere, devo in qualche modo farla uscire, ma non si tratta di fluire, la mia marea deve Defluire, con una irruenza devastante, a riversarsi come un’onda melensa di un rubino tale, che di dosso non ve la possiate mai più strappare. ”

 
 
 
 
------------------------------------------------------------------
-Marco??- Marco??-
(mmmhh.. che due coglioni cubici…) -Si Angela? CHE C'E'??-
-Vieni di corsa a vedere, anzi vieni a leggere, subito!!-
Salì le scale di corsa, preso da una morsa di paura e ansia, ansia data non tanto da quello che avrebbe letto (lui ormai sapeva..) ma data dalla totale idiosincrasia accertata verso la moglie, idiosincrasia accertata negli ultimi anni, e dal conseguente disagio di averla vicino (con quel profumo odioso poi…)
Lesse, in un ammutolito silenzio, lesse l’ennesimo messaggio scarabocchiato a caso in un foglio lasciato non per caso.
 
Evitava di guardare la moglie, ma si guardava intorno, girava lo sguardo dentro la stanza di suo figlio Kevin, come farebbe la cinepresa di un regista, rimirando la quantità di cose stipate, inscatolate, ammucchiate. Sembrava un baraccone di un Luna Park, tutto poco illuminato, velatamente decadente, con i premi accatastati alla rinfusa, premi mai vinti, da nessuno, perché nessuno aveva mai giocato.

Ah! saperlo...

 
avessi saputo di non aver
maiuscole nel dna
avrei provato a vivere
ai minimi termini
pensare poco, prender quel che viene
giorno per giorno.
invece irrequieto ho spinto
quel fragile parapetto
al balcone della vita, finché
s'è infranto per le mie voglie
di andare a raccogliere frutti
dolci esotici - anche - colorati
all'apparenza proibiti.
e caddi in un rovo
che soltanto more produce
nutrimento per silvicoli alati
e fanciulli in gita.
 
 
 

mi lucida l'alba

somnia
ragazzaccia
ora fuggi
 
 ho 
le mani a tubo
sospese
 
 dentro
 si raffredda l'alito
cercando risposte
 
un pacchetto
 di mentine  valda
 mi ricorda
mia suocera
 
 una donna
 
donne d'intesa
in una scura notte
 
si fa lucida l'alba 

Incantesimo

Suadente e armonioso richiamo
i tuoi veli che scivolano lievi
danzando con grazia divina
impercettibili e inafferrabili
nell'ancestrale consonanza lirica
precedente l'infrangersi dell'onda
 
In quei momenti fuori dal tempo
diventiamo strumenti musicali

Cose Così [in chiaro]

Dall’infinito alla terra
in ogni sospeso che strappa, gemmerò
di buio acceso, svettando
in chiaro, un raggiare di rose.
Ormeggiato ai capelli
dei giorni infuriati, artiglierò
ammanettato ai respiri
fino a sfumare in petali neri,
ultima scia di rondini.
 
Manuela

"Pendule papier de mais"

Vent’anni
è incoscienza che cerca fortuna
è un amore trovato, la strada, il cemento
il tutto riposto nel gruppo, nell’urlo
nell’esclamativo da vendersi al cielo
al coraggio e al cuore
e l’incendio dei tempi
infiammava il vento
e frattanto bastava a volte "l’appena"
l’amico, il simbolo
quell’ideale e la sua parola.
 
Poi lei camminava tenendomi il braccio
le mani mie in tasca e la pioggia leggera
sull’aria pensosa e un po’ ricercata
di pendule papier de mais.
Mar d’amore e cuor che divampa
lentiggini e baci e il vento che fischia
e l’intento era sempre
stupire i fil d’oro dei suoi capelli
e un vecchio profumo che sempre mi porto
di gesti normali che ancor son miei. 
 
Poi regali d’alba e leggeri vuoti, brevi mattini
rugiada e brina e chiarore del giorno
e sole che scioglie il tempo che sfugge.
Eppure con me è ancora qui
lo stesso, l’uguale, l’identico
penna alla mano e l’indigno scritto.
E sempre percorro tuttora di dentro
gli stessi mattini che allora percorsi
con la differenza inconsistente ma vera
che non sei più qui… accanto a me.

Un piccolo "me" azzurro

 -C'eravamo conosciuti tramite Internet, in un sito che frequentavamo entrambi. Ben presto le chiacchiere da amici che facevamo si erano impregnate di una forte tensione erotico-sentimentale, ma la distanza fisica (parlo di centinaia di chilometri) che ci separava consentiva un distacco sufficiente a non farsi travolgere.
Poi una volta, per lavoro, andai in una città vicina alla sua. Ci sentimmo al telefono, ma io nicchiavo ad incontrarlo. E lui allora, invece di dire:
-Sai cosa ho pensato? Ho pensato: «Vado lì, e mi metto da una parte, così almeno la guardo di nascosto»,
disse:
-Sai cosa ho pensato? Ho pensato: «Vado lì, e mi metto da una parte, così almeno mela guardo di nascosto».
Ecco, quel me sprigionava una tale tenerezza, una tale dolcezza, che mi ha innamorato. Un momento prima di quel me era uno che mi piaceva, un momento dopo era il mio amore.-
 
L'aereo stava sbarcando a Bruxelles e lo "sciogliete le fila" dello steward sembrò concludere la storia di questa mia occasionale compagna di viaggio che infatti si riscosse e cominciò a raccogliere le sue cose.
Mentre ci preparavamo e attendevamo l'apertura del portellone pensai a quale forza è racchiusa nel linguaggio, se un monosillabo basta a far innamorare una persona! Ora, ci si potrebbe dire che se lui non avesse usato quel pronome personale lei si sarebbe innamorata lo stesso, che cercava solo una scusa per lasciarsi andare. Ma non è così. Nelle parole che scegliamo c'è una forza, una significanza: esse interagiscono le une con le altre e creano uneffetto di senso (*).
Quel piccolo me significava - o almeno, così venne percepito nel contesto - che lui non voleva solo controllare che lei corrispondesse alla sua immaginazione ed eventualmente saltarle addosso, ma che il solo vederla di nascosto sarebbe stata per lui fonte di consolazione e di appagamento. E come non innamorarsi di uno che ti dice una cosa del genere?
-E come andò a finire?- chiesi prima che lei sparisse alla mia vista.
-Non è finita... dura da qualche anno ed è come fosse il primo mese... anzi, meglio-
 
Fine
 
(*) il concetto di significanza è stato introdotto da Michel Riffaterre, profeta dello strutturalismo francese negli Stati Uniti.

Tristezza

 La tristezza mi prende
portandomi nel vortice
della malinconia

dove l'anima naviga
in solitaria compagnia!

 

L’ago della bocca

Guarda quest’esile filo
che ci poggia un palco tra le quinte della sera:
 
“Esso era un bacio
tra tenuto e dato”
 
Guarda come il corpo di lei mantiene
gli sguardi dei maschi
fumosi.
 
Osservateci imbastire le bocche
con quel filo esile
a scen'aperta.

il cuore vive senza logica

 Illogico  procedere
 sulle funi stese
 tra il timore del salto
 e la speranza della resa

 è in questa logica  la potenza

 di non recidere la corda 

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