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Scritto da © Maria34 - Sab, 22/05/2010 - 23:55
Momenti
C’è un momento della sera in cui è particolarmente gradevole indugiare per le strade periferiche dei paesi.
È quel momento che precede la sera ed è troppo presto per accendere le luci e troppo tardi per distinguere bene il circostante.
È un’atmosfera magica, da assaporare con il fiato sospeso, tanto l’attimo è fuggente.
Nell’aria si avverte qualcosa che fa vibrare il nostro essere e la nostra sensibilità si fa più attenta.
Sono in vacanza e mi è caro passeggiare a quell’ora, lungo quella strada che percorrevo ogni giorno, ragazzina, inseguendo i miei sogni.
Allora quella strada era silenziosa e quasi deserta, portava in periferia, fiancheggiata da oliveti e da stradine che si immettevano nei campi a interrompere la linea continua di quell’asfalto bruno.
Le persone che incontravo erano poche, ma le conoscevo tutte.
Ora, con meno sogni, ma con il desiderio di rivivere emotivamente quei momenti, cammino e osservo attenta.
Tutto innanzi al mio sguardo è uguale negli sfondi che intravedo tra le nuove case ma è diverso nei particolari. È uno scenario molto più popolato, però io mi sento sola.
Nessuno saluta me e nessuno ho da salutare io.
Ho provato più giorni a rifare quel percorso e tutto si ripete sempre uguale.
Suggestionata dall’ora e sicuramente dalla recente lettura di un romanzo di letteratura fantastica di Bioy Casares, mi sembra di percorrere una strada popolata da persone che ripetono periodicamente la stessa strada, con passi e gesti sempre uguali e alla stessa ora del giorno precedente.
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Scritto da © Franco Pucci - Sab, 22/05/2010 - 21:13
Amore rosso sangue
diceva che il mio amore per lei era vitale
la notte lei dormiva col capo sul mio collo
all’ora del risveglio io stavo proprio male
ma lei era già andata ed io ero in ammollo
la notte lei dormiva col capo sul mio collo
all’ora del risveglio io stavo proprio male
ma lei era già andata ed io ero in ammollo
stanotte é ritornata in cerca del mio amore
però avevo capito qual’era il dolce imbroglio
son diventato bianco per rendergli colore
così al letto ho appeso una collana d’aglio!
però avevo capito qual’era il dolce imbroglio
son diventato bianco per rendergli colore
così al letto ho appeso una collana d’aglio!
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Scritto da © fabiomartini - Sab, 22/05/2010 - 14:19
Cuore in gamba e gambe buone
Lo ricordi quel sentiero
che la notte ci legava
a quel vecchio asciugamano?
Lo strapiombo.
Lo strapiombo.
Lo ricordi?
L’abbaiare di quel cane abbaiato da lontano?
Era andare, era…
L’abbaiare di quel cane abbaiato da lontano?
Era andare, era…
Come fosse il naturale
della vita al nostro fianco
della vita al nostro fianco
e il da farsi... carpe diem.
Io laggiù insieme a te
Io laggiù insieme a te
come camminarvi sopra
tu semplicemente come…
tu semplicemente come…
camminarmici al mio fianco.
Ma una notte mai finita
Ma una notte mai finita
resta li
dentro al tempo temporale
come niente andato fosse
come niente andato fosse
sempre lì.
Camminarvi di normale
per chi ha le gambe buone…
Gambe e cuore
Gambe e cuore
e cuore in gamba
e chi è in gamba, va lontano,
e chi è in gamba, va lontano,
ma chi ha cuore và di più…
Sia che si ritorni indietro,
Sia che si ritorni indietro,
sia che si continui avanti
anche se pur solo appesi:
anche se pur solo appesi:
ma chi ha cuore... ha d’andare.
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Scritto da © ariele57 - Sab, 22/05/2010 - 11:15
dicono di te
cospira
trattiene il sospiro
respirando
si cuoce
in un brodo caldo
al limitar di un desco
trafelato soffia
sta tra la narice
ed il naso
il suo entusiasmo
se una carezza perde
gira il pugno
irritato
ma su di un sorriso
si slancia
con tutto se stesso
dicono di te
è alieno
di più
ed il resto
ma non ti conoscono
quando affondi
il dito
in un barattolo.
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Scritto da © Anonimo - Sab, 22/05/2010 - 10:54
Essere inconfessato uomo.
Sulla quantità del peccato
ci fermammo turbati. Le ore sui datari poco più di noi.
A contarle
dalle grate nei confessionali
avevano più buchi.
Preciso il numero:
ne occorsero più di sei; senza equità
ci pulivamo l'anima dal rossore.
Ne avevamo parlato inginocchiati
col fare degli spioni
agli agenti di Gesù.
Era il vespro una caserma.
La navata colma di santi un po' tesi:
qualcuno finse il sacramento
e saltò la processione.
Eravamo occhi ad amare le gonne
e quelle loro mani
che ci trovavano uomini.
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Scritto da © ariele57 - Sab, 22/05/2010 - 09:43
riunite le ombre
attiri la luce
contatti
la forza trasmetta
messaggi
ad ombre riunite
contatti
la forza trasmetta
messaggi
ad ombre riunite
paesaggi.
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Scritto da © Bruno Amore - Sab, 22/05/2010 - 06:44
Se vai via
vivrò di sogni ancora
di desideri mancanze sempre
è questa la mia cifra.
vedrò nubi passare
in sembianze di amori che
parranno essere vissuti
carichi lievi oscillanti
sul vento in vortice di sensi.
mi lascerò strappare gemiti
o sospiri di beatitudine
terrò la mano tesa
ad accogliere una carezza
le labbra fresche sulla voglia
d'un bacio ancora.
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Scritto da © Gianluca Zanella - Sab, 22/05/2010 - 05:08
Viva
Dalla tua pelle esci nel tuo sdoppiarti
languida a dipingerti dei colori miei.
languida a dipingerti dei colori miei.
Hai mani e dita ora ad esser le mie
che s'intingono,frugano,scavano,rubano.
che s'intingono,frugano,scavano,rubano.
Nei tuoi desideri celati e nascosti
che premono,bagnano e s'incrociano.
che premono,bagnano e s'incrociano.
Tracciando sentieri in questo tuo corpo
nell'estasi sublime del tuo sentirti viva.
nell'estasi sublime del tuo sentirti viva.
Atlantis
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Scritto da © Manuela Magi - Sab, 22/05/2010 - 00:38
Sei silenzioso
-Sei silenzioso-
adesso che la notte
ruggisce in sogno.
Il tuo respiro
valica quel mare
-che si frappone-
Lo sento caldo
muove le tende
-del mio cielo acceso-
ed intravede
il lento scivolare
sulla coltre.
Dimmi quante stelle
mi stai donando
-adesso-
libere di percorrere
l'universo.
Muovi le labbra perse
sul mio sorriso
mentre mi aspiri l'anima
-che ti ho donato-
adesso che la notte
ruggisce in sogno.
Il tuo respiro
valica quel mare
-che si frappone-
Lo sento caldo
muove le tende
-del mio cielo acceso-
ed intravede
il lento scivolare
sulla coltre.
Dimmi quante stelle
mi stai donando
-adesso-
libere di percorrere
l'universo.
Muovi le labbra perse
sul mio sorriso
mentre mi aspiri l'anima
-che ti ho donato-
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